Il Lecce, che naviga spedito nelle zone alte della classifica, ha diverse certezze sul terreno di gioco. Hjulmand in mediana e Coda in attacco sono senza dubbio oggetto di elogio da parte di pubblico e di esperti per le ottime prestazioni conseguite. Non sono però gli unici però a meritare elogi. Si può dire che sia tutta la squadra in questo periodo a meritare plausi.
La rinata convinzione nei propri mezzi è frutto di una migliore condizione fisica oltre che dalla certezza di poter contare su assoluti campioni per la categoria. Uno dei pezzi più pregiati nella rosa di Corini è senza dubbio Gabriel che, pur subendo due reti a Venezia, ha contribuito al successo in laguna grazie alla sua splendida parata su Bocalon ad inizio ripresa. Si era ancora sull’1 a 1 e il portiere brasiliano ha permesso in quel momento di non far subire un colpo brutale alla sua squadra dopo che negli ultimi secondi della prima frazione, Lucioni aveva messo in rete un autogol che avrebbe tagliato le gambe a molte squadre.
Per Gabriel è questa l’ulteriore conferma di una stagione in grande stile nella quale non ha perso neppure un minuto sebbene il suo ginocchio non gli consenta di essere in forma perfetta. «Non mi lamento per il ginocchio, è ordinaria amministrazione.» Così taglia corto il portiere brasiliano da Roma, dove il Lecce è in ritiro in vista della trasferta di sabato a Frosinone. «A Venezia ho fatto una bella parata, ma non so dire se sia tra le migliori fatte quest’anno. Non mi piace parlare delle mie individualità, ma di quello che fa il gruppo.»
Gabriel appare determinato a mettere in evidenza il gioco di squadra del suo Lecce, pronto al rush finale del torneo cadetto. «Siamo una squadra dove non prevale affatto l’egoismo e questo sarà importante per la vittoria finale del campionato. Il torneo è molto equilibrato e tanti fattori condizioneranno le ultime partite. La mentalità di gruppo e la condizione atletica potranno fare la differenza.»
Gabriel è al secondo anno a Lecce e si sente uno dei leader della squadra giallorossa. «Sono felice di giocare con continuità nello stesso club per due anni di fila. Qui sto bene e anche la mia famiglia si trova molto bene in città. Da veterano provo a far ambientare i molti giovani che sono arrivati qui dall’estero. Fu importantissimo per me l’aiuto dei senatori del Milan quando arrivai in Italia ed ora provo a fare lo stesso con i miei compagni di squadra più giovani.»
Per Gabriel sabato non sarà una partita come le altre poiché affronterà il Frosinone di Nesta, suo allenatore a Perugia, l’ultimo club in cui ha giocato prima del suo approdo nel Salento. «Sono felice di incontrare il mio ex mister. A Perugia giocavamo un bel calcio, partendo dal basso. Ho quindi un ottimo ricordo di lui, un grande campione anche fuori dal campo.»