LECCE – “Ci sono persone affette da malattie gravi e invalidanti completamente dimenticate dal piano vaccinale e alle quali viene concesso un numero insufficiente di ore di assistenza giornaliera da parte delle Asl territoriali”. E’ Rita Maggio operatrice socio-sanitaria di Lecce e volontaria dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica a lanciare l’appello su YouTube. “Mi occupo di assistenza sanitaria domiciliare – spiega nel suo video – a pazienti tracheostomizzati e ventilo-dipendenti o affetti dalla malattia del motoneurone, ovvero Sindrome Laterale Amiotrofica. Queste persone sono completamente dimenticate, è come se non esistessero e non ricevono sufficienti aiuti, nemmeno in questo momento particolare”.
Le ore di assistenza erogate tramite cooperative gestite dalle Asl sono poche, fissate in orari specifici in base al budget messo a disposizione dal sistema sanitario e non adeguate alle esigenze di malati e familiari. Si tratta di pazienti allettati, con gravi disabilità, che spesso non possono dare voce al proprio disagio. C’è di più. “Anche le famiglie – fa sapere la Oss – vengono abbandonate nel percorso di aiuto verso i congiunti affetti da patologie di questo tipo e costrette a prodigarsi autonomamente per affrontare tutte le problematiche del quotidiano”.
“Con questo video – ha spiegato Rita Maggio – che spero possa essere condiviso da colleghi, infermieri e tutti coloro che vorranno abbracciare la mia causa, faccio due richieste. Chiedo in primis, che questi pazienti possano fare il tampone e ricevere presto il vaccino anti-Covid e che vengono messe a loro disposizione più ore di assistenza domiciliare giornaliera”.
Ogni individuo ha diritto di ricevere assistenza adeguata. Di qui l’appello direttamente alla Regione Puglia, alle Asl di tutto il territorio nazionale e a tutti gli organi competenti. La salute e il benessere della persona sono principi imprescindibili sui quali si basa il Servizio Sanitario Nazionale, che ha il dovere di occuparsi di tutti i pazienti, senza distinzione alcuna. È assolutamente necessario che questo si traduca in termini pratici garantendo il giusto sostegno sanitario-assistenziale nei confronti di soggetti non più autonomi e le famiglie che vivono ogni giorno problematicità così importanti.