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Auto o bus per recarsi all’Università? A Lecce vince l’incertezza

LECCE – Sempre meno persone utilizzano i bus nel tragitto casa-università. E’ uno dei principali risultati emersi dall’indagine nazionale sulla mobilità degli studenti al tempo del Covid-19, realizzata dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus). Allo studio, avviato ed elaborato lo scorso anno, ha aderito anche l’Università del Salento che ha reso noto i risultati ottenuti a livello locale.

L’iniziativa ha analizzato il comportamento di 85.000 persone rappresentative della popolazione accademica nazionale e si è basata su un questionario somministrato on-line in 44 atenei italiani. Due gli scenari ipotizzati nel questionario: il virus è pressoché debellato e i contagi sono ridotti; il virus è ancora pericoloso, il contagio è rallentato ma prosegue.

Dal questionario è emerso che il trasporto pubblico, nel complesso, è il mezzo che subirà il maggior calo in termini percentuali, probabilmente anche a causa del ridotto coefficiente di riempimento dei mezzi imposto dai provvedimenti governativi emanati in materia di distanziamento sociale.

Tuttavia, secondo le previsioni, in uno scenario di ridotto rischio sanitario, la domanda verso il trasporto pubblico si riduce di soli quattro punti percentuali; il calo diventa più significativo (-10 %) nello scenario più pessimistico.

In entrambi i casi, il mezzo che sceglierebbero gli intervistati in sostituzione del trasporto pubblico sarebbe l’automobile privata e in misura minore la mobilità attiva (a piedi, in monopattino o in bici). La percentuale di viaggiatori che propenderebbe per l’utilizzo dell’auto sarebbe più alta al Nord, dove era più bassa grazie a servizi di trasporto pubblico più capillari e frequenti, ma anche dove la crisi sanitaria è stata più drammatica.

Osservando più nel dettaglio i dati rilevati all’indagine nazionale è possibile immaginare  che – nella stragrande maggioranza dei casi – coloro che si recavano all’Università a piedi e in bicicletta continueranno a farlo. Analogamente, non si prevedono cambiamenti di abitudini per coloro che utilizzavano l’automobile privata.

Quanto alla situazione post-Covid a Lecce emerge un dato assai eloquente: studenti e personale dell’Università del Salento si muovono – letteralmente – nell’incertezza. Lo dicono i risultati elaborati a livello locale attraverso i questionari compilati da 881 persone, tra studenti e personale docente e tecnico-amministrativo dell’Università del Salento.

Il campione preso in esame ha evidenziato appunto come la comunità accademica dell’Università del Salento si dichiari, nello scenario post-Covid, incerta rispetto al mezzo da utilizzare per raggiungere le varie sedi dell’Ateneo. Un dato diverso da quello nazionale, che registra la tendenza a un incremento dell’uso del mezzo privato.

il servizio pubblico era quello prevalentemente utilizzato per raggiungere le sedi universitarie, con una percentuale del 46,9%, mentre il  41,4 %, utilizzava mezzi privati, con netta prevalenza per l’automobile (40,7 %) rispetto a moto/scooter (0,7%); solo il

10,1 % degli intervistati si recava a piedi o in bicicletta all’Università; mentre lo 0,2% utilizzava i servizi di sharing mobility.

Nel periodo post Covid, invece, analizzando le intenzioni degli intervistati in relazione ai due diversi scenari (primo scenario: virus debellato; secondo scenario: virus ancora pericoloso), si evidenzia per entrambi una netta prevalenza di persone che nel periodo pre-Covid, a Lecce, non dichiarano il mezzo che intendono utilizzare (83,7% per il primo scenario e 81% per il secondo scenario).

L’Università del Salento, secondo quanto dichiarato dal Rettore Fabio Pollice, ha aderito all’iniziativa nella convinzione che le informazioni raccolte saranno preziose non solo per la governance di Ateneo ma anche per gli enti territoriali. «Questo risultato – ha sottolineato lo stesso Rettore salentino –  ci spinge a considerare l’opportunità di indirizzare la popolazione accademica verso scelte di mobilità ecologiche e sostenibili, dall’uso dei mezzi pubblici a quello della bicicletta o della sharing mobility»

L’indagine leccese è stata coordinata dai docenti afferenti alla Rus – professoressa Maria Antonietta Aiello, professor Alberto Basset, professor Gianpaolo Ghiani, con il supporto dell’Ufficio Comunicazione e Urp, per la somministrazione del questionario, e dell’Ufficio Informativo Statistico, per l’elaborazione dei dati.