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Dopo 50 anni la baia di Torre Squillace restituita ai bagnanti

Sono partite questa mattina le operazioni di bonifica dello specchio acqueo di Torre Squillace. L’obiettivo è liberare la piccola baia da centinaia di corpi morti illegalmente abbandonati in oltre cinquant’anni di ormeggio abusivo. Si tratta dell’ultimo atto di un riordino legale e ambientale dell’area avviato oltre un anno fa da Comune di Nardò, Capitaneria di Porto di Gallipoli, Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea e Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò con la collaborazione del Comitato di Quartiere di Torre Squillace e Villaggio San Lorenzo.

Un momento storico per questo tratto di litorale neretino, per anni abbandonato e segnato profondamente dai fenomeni dell’abusivismo edilizio e dell’illegalità. Oltre 200 metri di spiaggia di finissima sabbia saranno restituiti ai bagnanti già dalla prossima stagione estiva. Le prime operazioni di bonifica, infatti, hanno consentito di rimuovere gli scivoli in cemento e nei prossimi giorni si proseguirà con le centinaia di massi in cemento e ferro abbandonati sul fondo marino dell’insenatura, dove da sempre vengono legate abusivamente le barche da diporto. Inoltre, verrà interdetto l’accesso veicolare sulla spiaggia, già vietato per legge e segnalato da cartellonistica verticale, e verranno ripristinati alcuni tratti stradali con l’insediamento di materiale naturale senza impermeabilizzazione del suolo. Un intervento che ha visto, fin da principio, il coinvolgimento dei residenti e della comunità locale.

Grazie a questo riordino, poco tempo fa si è provveduto a effettuare la pulizia anche dei fondali della baia della marina di Sant’Isidoro dai corpi morti, dalle cime e dalle catene, anche qui “eredità” dei natanti occupanti abusivamente. Un fenomeno deprecabile, che rendeva impraticabile la balneazione e indecoroso il fondale. Una novità importante quindi per Sant’Isidoro e oggi anche per Torre Squillace, che risolvono finalmente il problema antico dei natanti che senza alcun titolo autorizzativo hanno occupato per anni lo spazio marino, rappresentando soprattutto un elemento di pericolo per i bagnanti.

“Un’operazione che senza mezzi termini può essere definita di portata storica – dice l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – grazie allo sforzo congiunto dell’amministrazione comunale, della Capitaneria di Porto di Gallipoli, dell’Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea e dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo e Nardò e alla collaborazione del Comitato di Quartiere di Torre Squillace e Villaggio San Lorenzo. Via gli abusivi anche dalla baia di Torre Squillace dopo 50 anni di far west con le barche attraccate abusivamente ai corpi morti e la balneazione di fatto impedita a tante persone. Una questione di legalità, ma anche di decoro di questo tratto del litorale, sul quale l’amministrazione comunale, con gli interventi di tutela della biodiversità alla Palude del Capitano e il progetto di rigenerazione di Sant’Isidoro, sta concentrando l’attenzione in questa fase”.