TORRE CHIANCA – È stato effettuato martedì pomeriggio, nel momento di colmo di bassa marea, l’intervento di apertura manuale del canale artificiale per il deflusso delle acque dell’Idume. L’operazione, organizzata dal coordinamento comunale di Protezione civile – che ha tenuto sotto osservazione il bacino negli ultimi giorni, a causa del perdurare di condizioni meteorologiche avverse, con forti venti dal quadrante settentrionale e conseguenti mareggiate – si è resa necessaria per evitare che la piena minacciasse le abitazioni margini del fiume nella marina di Torre Chianca.
L’attività, condotta senza l’utilizzo di mezzi meccanici, nel rispetto delle norme a tutela dell’integrità del Parco di Rauccio, in cui ricade l’area, anche nota per luogo di cova delle tartarughe, è durata circa tre ore e ha visto l’impiego di dieci volontari delle organizzazioni di protezione civile, con specifico addestramento per la mitigazione del rischio idrogeologico, che si sono avvalsi di una pompa idrovora ad alta pressione.
Esattamente un anno fa l’Idume straripò in tre punti, a ridosso dei tre ponticelli in località Circeo, a causa del verificarsi di condizioni meteorologiche simili, che provocarono la chiusura della foce del fiume e il suo conseguente ingrossamento.
Anche allora la Protezione Civile Comunale, grazie all’impiego di due squadre di volontari, ripristinò le condizioni di sicurezza canalizzando artificialmente il deflusso dell’acqua.
“La chiusura della foce dell’Idume è un fenomeno che si verifica a seguito di forti mareggiate, potenzialmente pericoloso perché genera allagamenti nell’abitato di Torre Chianca – dichiara l’assessore alla Protezione Civile Sergio Signore – L’intervento tempestivo della Protezione Civile comunale con il coordinamento del geometra Gaetano Lipari, che ringrazio, è stato pronto ed efficace e ha consentito rimuovere il rischio”.