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Il Capitano e “Pablito” salvano il Lecce. Ma che sofferenza!

LECCE – Vittoria che vale molto più dei tre punti per il Lecce di Corini che batte in rimonta il Vicenza in un secondo tempo che riscatta un primo tempo abulico. I cambi scelti da Lanna, nuovamente in panchina per sostituire Corini bloccato a casa dal Covid, hanno permesso a Lecce di svegliarsi e di evitare una crisi che appariva fino a venticinque minuti dalla fine del match ormai evidente.

Per la sfida contro i biancorossi di unDi Carlo, spavaldo alla vigilia del match, il Lecce torna a schierarsi con il 4-3-1-2 con il polacco Listkowski nell’inedito ruolo di interno di centrocampo. I primi minuti sono tutti di marca giallorossa, anche se per attendere la prima conclusione in porta bisogna aspettare il dodicesimo giro di lancette. Un angolo di Mancosu permette a Lucioni di schiacciare di testa verso la porta avversaria, ma il portiere veneto riesce a intercettare la sfera in tuffo.

Neppure il tempo di recriminare per l’occasione mancata che il Lecce commette una delle sue solite amnesie della gestione Corini. Innocuo fallo laterale dalla destra e il Vicenza è libero di fare tutto quello che vuole davanti a Gabriel. Il cross di Rigoni viene deviato in porta da Marotta, mentre i giallorossi sono fermi come statue di sale.

È il quarto d’ora e da questo momento inizia un’altra partita per il Lecce che risente del gol subito e appare confusionario nei suoi uomini migliori. I giallorossi appaiono lenti nella manovra e poco precisi negli ultimi metri di campo, non riuscendo quasi mai a rendersi pericolosi dalle parti di Grandi. All’intervallo si va sul punteggio di 1 a 0 per il Vicenza con Lucioni e compagni che rientrano negli spogliatoi a testa bassa.

Lanna scuote i suoi e il Lecce della seconda frazione di gioco appare molto più cattivo, agonisticamente parlando, rispetto ai primi 45 minuti. La squadra è messa meglio in campo anche se di occasioni realmente pericolose non ne arrivano.E’, invece, Zuta al quarto d’ora a dover salvare Gabriel dal raddoppio ospite, che avrebbe significato probabilmente sconfitta. Il macedone, infatti, si frappone ad una conclusione di Rigoni che appariva ormai bene indirizzata verso lo specchio della porta.

Il Lecce prova ad affacciarsi nell’area avversaria e al ventesimo è Stepinski ad avere una buona occasione per il pareggio, ma l’attaccante polacco appare fuori forma come il suo compagno di reparto Coda. Lanna, infatti, lo sostituisce pochi minuti dopo e manda in campo il diciannovenneRodriguez al suo esordio con la maglia giallorossa. In campo va pure Henderson al posto di Majer per un centrocampo più offensivo e sono proprio i cambi a decidere a favore del Lecce l’incontro. Lo scozzese, infatti, è più mobile dello sloveno e, ricevuta la sfera ai limiti dell’area daMancosu, gliela rispedisce con un timing perfetto. Il centrocampista dribbla a suo modo due avversari e, sull’uscita di Grandi,conclude con un pallonetto in rete per un gol che è da cineteca.

Il trequartista sardo, pur non essendo in perfetta forma fisica, riesce così a dare la scossa ai suoi che tre minuti dopo ribaltano definitivamente il punteggio. Nuovamente Henderson riceve palla al limite dell’area ed effettua un tiro cross che trova in area la zampata vincente del ex madrilista Rodriguez. Per il calciatore, falcidiato da diversi infortuni nella sua nuova avventura italiana, è un grido di liberazione come lo è per tutta la squadra giallorossa ormai sveglia dopo un lungo letargo.

Nei venti minuti finali il Lecce difende meglio aggredendo di più i portatori di palla e le occasioni per il Vicenza sono poche. Solo a un minuto dalla fine un brivido freddo corre sulla schiena dei ragazzi di Corini quando una nuova dormita della retroguardia porta il vicentino Guerra a segnare un gol con un abile tocco di fronte a Gabriel. Per fortuna l’assistente dell’arbitro vede il fuorigioco dell’attaccante e vanifica il pareggio ospite.

Dopo quattro minuti di recupero il Lecce può esultare per un successo che mancava da un mese. Non è sicuramente il Lecce che eravamo abituati a vedere nei mesi di ottobre e novembre, ma sicuramente questi tre punti possono ridare fiducia a un gruppo in precaria condizione psicologica. Adesso testa al Cittadella con la consapevolezza che bisogna migliorare in fase difensiva per evitare amnesie e partenze ad handicap come capitato anche quest’oggi.