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“Riaprire la Rsa di Soleto per pazienti post Covid”

LECCE – “In questo periodo di pandemia, riaprire la Rsa di Soleto è un passo decisivo per decongestionare i reparti della Asl di Lecce. Non bisogna perdere tempo”. La Fp Cgil di Lecce registra con soddisfazione il superamento di fatto della gestione commissariale e la rimozione della sospensiva dell’attività per la Rsa “La Fontanella” di Soleto. E rilancia l’idea di trasformarla in struttura post-Covid per dare respiro ai reparti di Medicina, di Malattie Infettive e di Pneumologia degli ospedali coinvolti nella gestione della pandemia.

“A Soleto ci sono 52 posti letto in camera singola con bagno”, spiega Floriano Polimeno, segretario provinciale della Fp Cgil Lecce. “La Asl ha necessità di ricollocare i pazienti dimissibili o in fase di dimissione dai reparti Covid e quei posti sarebbero manna dal cielo. Oggi nei reparti Covid la Asl ospita circa 110 pazienti. Decongestionare la rete ospedaliera è fondamentale”.

La proposta è chiara, ed è stata messa per iscritto il 28 ottobre da Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil in una lettera inviata al presidente della Regione, Michele Emiliano: “La Asl può acquisire la struttura reclutando i 40 lavoratori che da sei mesi sono senza lavoro. Dal 25 novembre, come prevede la determina dirigenziale 302, la struttura può riaprire. Delle due l’una: o la Asl gestisce la struttura per trasformarla in struttura post-Covid o la fa decollare come Rsa per farle ospitare fino a 104 pazienti, due per camera a quel punto, di Medicina Generale e di Geriatria. La sanità locale non può attendere: il che svuoterebbe comunque i reparti degli ospedali”.

Per Polimeno la determina dirigenziale è un successo della battaglia condotta dalle lavoratrici e dai lavoratori della Fontanella: “La rimozione era un atto dovuto, arrivato anche con forte ritardo, ma che è merito soprattutto della protesta dei dipendenti, che non si sono arresi di fronte all’immobilismo di Regione e Asl. Nessuno può intestarsi questa vittoria, tranne loro, che hanno pagato giudizi e pregiudizi forse affrettati nella fase iniziale dell’emergenza. Quel che è successo a marzo a Soleto, oggi è purtroppo notizia di tutti i giorni in tutte le zone d’Italia”.