BARI – Si va avanti a tappe forzate. Ma si va avanti. Ed è già una buona notizia – di questi tempi – per il calcio dilettantistico, ancora al palo per colpa dell’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese. Il primo passo è la ripresa degli allenamenti delle società prevista a partire dal 4 dicembre. Prima di quel giorno è vietata qualunque tipo di attività sportiva a carattere regionale.
La conferma giunge dal presidente del Comitato Regionale Puglia della Lega nazionale dilettanti, Vito Tisci che abbiamo raggiunto telefonicamente : “Le squadre, a partire da quelle che disputano il campionato di Eccellenza, potranno riprendere gli allenamenti a dicembre per prepararsi alla ripresa dei vari tornei prevista per il mese di gennaio del 2021, ovviamente nel pieno rispetto dei protocolli sanitari”. Il nuovo anno, difatti, si aprirà con i recuperi delle gare non disputate prima dell’interruzione decisa dal Governo centrale. “Il 3 e il 6 gennaio sono in programma 13 partite dall’Eccellenza alla Seconda categoria e 30 relative alle gare delle formazioni degli under 17 e degli under 15 dei settori giovanili – conferma Tisci – Queste sono date che abbiamo definito dopo la riunione del direttivo della Lega dilettanti, fermo restando lo scenario legato al virus e i conseguenti decreti governativi”.
“Come ben sapete – spiega il numero uno del calcio dilettantistico pugliese – l’ultimo dpcm vieta l’attività sportiva da contatto fino al 3 dicembre. Noi abbiamo dato circa un mese di tempo alle società per riprendere gli allenamenti e la preparazione atletica, approfittando del fatto che ci sono in mezzo anche le festività di Natale, e abbiamo ritenuto opportuno fissare per il 3 e il 6 gennaio i recuperi delle gare”. L’annullamento delle manifestazioni nazionali – come le finali juniores, i play off di Eccellenza e la fase nazionale di Coppa Italia – stabilito nell’ultima riunione del Consiglio nazionale della Lega Dilettanti, elimina eventuali preoccupazioni dei vertici istituzionali legate alla possibilità di non riuscire a terminare per tempo la stagione sportiva 2020-2021. E in questo modo consente ai Comitati regionali di poter spalmare, organizzare e programmare l’attività agonistica fino al 30 giugno e forse anche qualche settimana più in là”.
L’obiettivo è quello di riallineare i campionati (fino alla Terza categoria) per ripartire in maniera omogenea, e senza dunque code ulteriori, domenica 10 gennaio del nuovo anno. Covid, permettendo, ovviamente. “E’ sempre il virus a dettare l’agenda – avverte Tisci – E per quanto ci riguarda la salute resta la priorità dei nostri tesserati”. Va bene ripartire, ma “occorre farlo in sicurezza”. Ergo non si può ipotecare il futuro oggi come oggi: “Vediamo cosa succede a fine novembre e poi, eventualmente, ci comporteremo di conseguenza. Siamo pronti, nel caso, a fare una nuova rimodulazione: se dovesse persistere questa situazione abbiamo comunque messo in cantiere un Piano B e un piano C. Certo, questo è un momento di grande responsabilità. Io resto ottimista ma dobbiamo fare i conti con un nemico invisibile”.
C’è spazio pure per fare un cenno ai possibili ristori destinati a tutti gli addetti ai lavori: dirigenti, tecnici, calciatori penalizzati oltremodo da un’emergenza pandemica che ha messo in ginocchio un intero settore.
“Scade il 24 novembre – ricorda Tisci – la possibilità di accedere ai contributi a fondo perduto per le Asd e per le Ssd, sia per il sostegno alle attività e sia per un aiuto per il pagamento degli affitti degli impianti sportivi. Il ministro dello Sport Spadafora ha riconfermato per novembre il bonus per tutti coloro i quali lavorano nelle società dilettantistiche; calciatori, arbitri, dirigenti. E’ un bonus di 800 euro, un piccolo aiuto per queste categorie”. E’ del tutto ovvio che l’erogazione o meno del bonus dipenderà dalla fascia di reddito in cui è inserito chi ne fa domanda.
Una cosa è certa: “I nostri dirigenti, i nostri calciatori e i nostri tecnici non vedono l’ora di ripartire. C’è grande entusiasmo nell’ambiente. E tanta voglia di dare continuità al nostro calcio che ha un’enorme importanza non solo dal punto di vista sportivo,ma anche sul piano sociale perché rappresenta un presidio nelle nostre comunità per i tanti ragazzi che abitano in quelle zone. Io mi auguro di ripartire il 10 gennaio”. E se lo augurano anche i dirigenti delle società calcistiche dilettantistiche che “hanno investito molto per la ripartenza spendendo risorse per la sanificazione, per l’acquisto di attrezzature e dei dispositivi di sicurezza e di protezione individuale”.