TAURISANO – Una donna è stata indagata dagli agenti del Commissariato di Taurisano per il reato di “atti persecutori”, perpetrati sfruttando le enormi potenzialità offerte dalla tecnologia odierna.Da un incontro casuale accaduto circa 5 anni fa è nato un rapporto amicale tra la 44enne e la vittima. All’inizio del rapporto, la vittima, mossa a compassione per le tante disavventure vissute dalla donna, decise di starle vicino e darle quel sostegno morale di cui aveva bisogno, consentendole di entrare nella cerchia delle proprie amicizie, della propria casa, della propria famiglia.
Nel corso del tempo, la vittima ha intuito che probabilmente le disavventure della donna non erano legate solo all’ineluttabilità della vita ma anche e soprattutto ad una naturale tendenza a mettersi nei guai, ragion per cui, anche allo scopo di tutelare la propria incolumità e quella della propria famiglia, decise di allontanarsi dalla donna e non coltivare più siffatto rapporto d’amicizia. Una decisione, questa, che ha scatenato una reazione alquanto inaspettata. Da lì in avanti è iniziato un calvario per la vittima, una quarantenne e professionista del luogo, che già nel primo di una lunga serie di episodi ha subito, sgomenta, nel suo studio, la rabbia ed il livore della donna che minacciosamente le ha inveito contro. Sono poi seguiti altri episodi in cui la stalker ha inviato lettere denigratorie per tentare di compromettere il quotidiano equilibrio familiare, coniugale e professionale della professionista e altri in cui è stata seguita in auto, per non parlare degli atti persecutori via internet che hanno costretto la quarantenne a vivere uno stato di profonda angoscia. Le continue vessazioni, denigrazioni e violazioni della privacy hanno indotto la vittima a presentare, nel giugno di quest’anno, una dettagliata querela, da cui è partita un’indagine della Procura leccese.
La donna, che ha a suo carico analoghi precedenti di Polizia, è ora indagata per il reato di “atti persecutori”. La complessa attività d’indagine ha impegnato, per diversi mesi, gli investigatori del Commissariato di Taurisano coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecce, per la natura del fatto, coadiuvati anche da un consulente informatico.