BARI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha inviato una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere “l’adozione di un provvedimento che inserisca esclusivamente i territori delle province di Foggia e di Bat nella cosiddetta “zona rossa”, in quanto caratterizzati da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”.
Il dpcm del 3 novembre, ai sensi degli articoli 2 e 3, infatti, prevede specifiche misure di contenimento del contagio su alcune aree del territorio nazionale caratterizzate da scenario di progressiva gravità e da un livello di rischio elevato.
La richiesta è stata avanzata alla luce delle relazioni tecniche approntate dalla struttura di coordinamento e monitoraggio dell’emergenza epidemiologica, e dalle direzioni generali delle Asl di Foggia e Bat, che risultano fortemente sotto pressione, con un prevedibile sovraccarico del sistema nell’arco delle prossime settimane.
“Dall’analisi dei 21 indicatori – si legge nella lettera – distinti a livello provinciale per le due aree, emerge un contesto preoccupante in cui i valori di Rt, combinati con l’incidenza numerica dei nuovi casi riscontrati giornalmente, si caratterizzano per un progressivo ed inarrestabile incremento.
“Tale progressione del livello epidemico induce a ritenere che nelle suddette aree, anche in virtù della programmata espansione della rete di assistenza Covid 19, si produrrà una riduzione di offerta dei livelli di assistenza in favore dei pazienti non Covid -19. Tanto premesso, l’articolo 3 comma 2 del dpcm del 3 novembre – continua Emiliano – attribuisce al Ministro della Salute il potere di adottare un’ordinanza, d’intesa con il Presidente della Regione interessata, in relazione a specifiche parti del territorio, in ragione dell’andamento epidemiologico, che deroghi alle misure di contenimento previste dal successivo comma 4. Nella giornata di oggi ho coordinato una riunione cui hanno partecipato i Presidenti e i Sindaci dei Comuni capoluogo delle province oggetto della presente lettera, i quali, alla luce dei dati illustrati dai direttori gernali delle Asl competenti per territorio, hanno condiviso la suddetta richiesta”.