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“Le palestre sono morte”: i lavoratori chiedono aiuto al Prefetto

LECCE – “Le palestre sono morte”, “Lo sport è morto”: questi alcuni degli slogan che sono apparsi questa mattina, su cartelli-manifesti funebri realizzati dai commercianti appartenenti all’ente PIN – Partite Iva Nazionali, al FAI Calimera (Fondazione delle Associazioni Antiusura e Antiracket Italiane) e ANPALS (Ass. Nazionale Palestre ed enti Sportivi). Una manifestazione pacifica di fronte alla Prefettura di Lecce, per rotestare contro le restringenti misure anti Covid-19 introdotte dall’ultimo Dpcm del 24 ottobre. Nella lettera recapitata al Prefetto di Lecce Maria Rosa Trio, si legge la piena volontà dei lavoratori nel rispettare le norme necessarie per contrastare l’aumento dei contagi in Puglia, ma è anche espressa la necessità di continuare a lavorare. Nel testo si legge un appello diretto al Prefetto “Abbiamo ritenuto opportuno richiedere la Sua intercessione con il Governo, affinchè nelle misure restrittive che sono state adottate e si adotteranno si tenesse conto dei vari territori e degli elementi che li differenziano da quelle zone rosse come la densità di popolazione, di temperatura, di qualità dell’ambiente, di utilizzo dei mezzi pubblici, della mancanza di grandi fabbriche e del basso tasso di contagi che si è avuto sia nella prima fase che nella nuova fase; tutte differenze queste che possono permettere alle aziendi presenti in Puglia e in particolar modo nel Salento, di lavorare sempre con le dovute norme di sicurezza.” – e conclude – “I ristori messi a disposizione dal Governo, non sono stati e non saranno sufficienti a far restare in piedi le attività che faticano duramente ad andare avanti“.

Photogallery a cura di Andrea Stella