LECCE – Poco dopo le 10.30 di ieri alcuni agenti della sezione Volanti sono intervenuti in via Vecchia Lizzanello, all’altezza della tangenziale est di Lecce, su segnalazione di un automobilista il quale ha riferito della presenza di una donna in difficoltà. Sul posto è stato rintracciato l’uomo in questione che ha racontato ai poliziotti che mentre percorreva via Vecchia Lizzanello in direzione Lecce, aveva notato una donna in evidente stato di agitazione la quale, facendo segno di fermarsi, gli aveva chiesto di aiutarla. La donna, presente sul posto, è stata identificata dai poliziotti. Si tratta di Z.E., 37enne residente a San Cesario di Lecce. La donna era ancora in stato di evidente agitazione e presentava alcune ecchimosi al volto, sul collo, sulla schiena e sulle ginocchia. Inoltre perdeva numerose ciocche di capelli, a suo dire strappatele dal suo compagno, Luciano Sinistro. A quel punto gli agenti hanno chiamto gli operatori del 118 i quali hanno provveduto a trasportare la giovane in codice giallo al Pronto Soccorso dell’ospedale Vito Fazzi dove è stata veniva medicata e subito dopo dimessa con una prognosi di 10 giorni.
Nell’immediatezza dei fatti la donna ha riferito ai poliziotti di aver convissuto, per circa un mese e mezzo, in casa di Luciano Sinistro, quarantasettenne leccese il quale per i primi tempi si era dimostrato tranquillo ma stranamente le aveva chiesto di non uscire da casa, condizione questa necessaria per convivere insieme. La donna inizialmente aveva acconsentito ma resasi conto di non avere più la disponibilità delle chiavi di casa e né di avere più il proprio telefono cellulare, aveva capito di essere completamente segregata nell’abitazione, senza alcuna possibilità di uscire, in quanto porte e finestre erano tutte sbarrate.
L’ultima notte trascorsa insieme al Sinistro Luciano, dopo aver avuto con questi un litigio per esser era stata accusata di aver sottratto i soldi da un salvadanaio, era stata presa per capelli, minacciata di morte e picchiata con una sbarra di ferro. Approfittando i un moento di distrazione la donna era riuscita comunque a fuggire salendo le scale sul terrazzo dal quale si era lasciata cadere per mettersi in salvo.
Una volta conosciuta la dinamica dei fatti, gli agenti si sono recati a casa dell’uomo, peraltro già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti, correlati allo spaccio di sostanza stupefacente, il quale tuttavia non era in casa ma si era nascosto in un immobile completamente dismesso, adiacente al suo appartamento, all’interno del quale i polizotti hanno rinvenuto un bastone in ferro per tendaggi, lo stesso utilizzato dall’uomo per colpire la malcapitata. Nel corso della perquisizione è stato trovato anche materiale atto al confezionamento di sostanza stupefacente, quali bilancino, carta argentata, forbici, nonché oltre 11 grammi di marijuana, 0,28 di cocaina e cinque flaconi di metadone.
I poliziotti hanno rinvenuto anche tre spade tipo catana, una balestra con tre frecce, due fucili softair privi del tappo rosso, con binocolo di precisione, quattro cellulari, una stella a tre punte “shuroiken”, una targa di un autoveicolo, non di sua pertinenza, denunciata smarrita il 12 aprile 2020.
E così Luciano Sinistro è finito in carcere per sequestro di persona, e denunciato per ricettazione, detenzione di sostanza stupefacente e detenzione abusiva di armi.