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“Duplice omicidio, verificare eventuale disturbo della personalità”

“Il duplice omicidio avvenuto a Lecce è qualcosa di “mostruoso” e ha inorridito non solo la cittadinanza, ma anche chi si occupa – per mestiere- di crimine, devianza e soprattutto di psiche e comportamento umano.

Esiste una parte in ognuno di noi che vorrebbe vedere il giovane killer “chiuso perennemente” in carcere, in modo che “venga fatta giustizia” e che l’anima delle povere vittime e dei familiari possa trovare pace! Da un altro lato, occorre chiedersi, almeno per etica professionale, se effettivamente un crimine orrido e inaccettabile possa essere “interpretato” in altro modo, proprio attraverso una valutazione professionale  attenta e rigorosa delle capacità di intendere e di volere.

La  cosa potrebbe diventare impellente, soprattutto in questo momento in cui, per Verità o per strategia difensiva, cominciano a “saltare fuori” presunti vuoti di memoria e momenti di “rabbia” inespressi da parte del killer. Cosa potrebbe accadere?

Il De Marco rischia l’ergastolo, come anche supposto da altri esperti di fama nazionale, ma se risultasse un grave disturbo di personalità, le cose cambierebbero!

Si ricorda, infatti, che anche il disturbo di personalità può escludere l’imputabilità del soggetto, ovvero quando si riscontrano tratti inflessibili, non adattivi, persistenti e che causano una compromissione sociale significativa o sofferenza soggettiva.

La personalità patologica si ha quando si riscontra un’assenza di coerenza interna e di capacità di distinguere il mondo interno da quello esterno; quando la persona è dipendente da emozioni e impulsi poco o non controllabili; quando nutre sfiducia in sé e negli altri e quando manifesta caratteristiche peculiari (sadiche, persecutorie, eccetera) e quando vi è un’inappropriata e insufficiente gestione dell’aggressività e della sessualità. Balza subito alla nostra attenzione che valutare la personalità, quindi, non è cosa agevole né può essere un’opinione.

Pertanto, un disturbo della personalità è un pattern abituale di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo e si manifesta nella cognitività, nella affettività, nel funzionamento interpersonale, nel controllo degli impulsi. Lo stesso disturbo determina un disagio significativo e una compromissione in ambito sociale, lavorativo o altre aree importanti. Non è poi giustificabile da un altro disturbo mentale o dall’uso di una sostanza stupefacente o altra condizione medica. Da sottolineare che i disturbi della personalità esordiscono come tratti in età adolescenziale o nella prima età adulta.

“Tutti i criminali sono responsabili e capaci anche quando fanno delle non scelte o fanno determinate scelte, salvo possibilità di provare il contrario” (Fornari, U.)”.