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Lecce in emergenza alla prima di B. Out Falco e Paganini

Sarà un Lecce in emergenza quello che esordirà domani per la ventottesima volta nel campionato di Serie B. È l’inizio di un nuovo ciclo, dopo quello concluso ad agosto con Liverani, che è stato affidato a Eugenio Corini. Il tecnico bresciano sembra, però, avere gli stessi problemi del recente passato, visto non può disporre ad oggi di una rosa adeguata a quelli che sono gli obiettivi del club.

Domani contro il Pordenone Corini avrà le scelte obbligate in fatto di formazione. Non potrà disporre di ben tre elementi potenzialmente titolari, Tachtsidis, Paganini e Falco. Il greco è rientrato in gruppo solo da una settimana dopo lo stop forzato per via del Covid, Paganini è arrivato in Salento fuori condizione e sta svolgendo una preparazione ad hoc per tornare al pari dei compagni di squadra, mentre Falco si è bloccato due giorni fa in allenamento e sono a rischio anche i prossimi incontri dei giallorossi.

Non c’è dubbio che, di queste assenze, pesa soprattutto quella di Falco che nelle amichevoli precampionato era stato l’unico ad illuminare la manovra offensiva. «È un momento in cui dobbiamo esaltarci nelle difficoltà» Afferma a chiare lettere Corini in conferenza stampa. «Ai miei calciatori ho già detto quale sarà la formazione che schiererò domani. Tutti mi hanno dimostrato disponibilità a far bene ad iniziare da Mancosu che è il capitano di questa squadra.»

Mancosu non ha disputato l’ultima amichevole, contro il Nardò, nella squadra titolare, ma domani dovrebbe scendere in campo dal primo minuto in quella che potrebbe essere l’ultima partita con i giallorossi. «Sappiamo tutti quelle che sono le qualità di Mancosu, che è un top player per la categoria. In quattro anni ha fatto grandi cose per questo club e non sta a me elogiare anche le sue qualità caratteriali. Con lui ho dialogato molto in questo periodo e so quali sono le sue volontà. Finché sarà con noi darà tutto per questa maglia.»

Le parole di Corini fanno intendere la volontà del giocatore di partire, lasciando una rosa che è un cantiere aperto in questo momento. «Non vedo l’ora che finisca il mercato per fare le valutazioni sulla rosa. Ieri è arrivato Adjapong ed ha dimostrato di essere già in forma. Ha disputato da titolare una partita della nazionale under 21 e potrà essere molto utile domani contro il Pordenone. È un giocatore che può ricoprire più ruoli e potrebbe anche andare ad occupare la posizione di esterno offensivo, il reparto con meno uomini in questo momento.»

Sarà difficile, quindi, vedere l’ex Sassuolo già nella posizione di esterno difensivo destro Anche perché gli automatismi di una difesa a quattro è difficile poterli assimilare in pochissimi giorni. Corini pensa, dunque, alla conferma di Zuta sulla fascia destra con un centrocampo composto da Petriccione, Mejer ed Henderson. In avanti spazio a Mancosu e Listkowski a supporto dell’unica punta Cosa. «A centrocampo mancano uomini, di conseguenza potrei arretrare Mancosu o Listkowski sulla linea mediana a gara in corso. Un giudizio sul polacco? Il direttore Corvino ci ha visto giusto perché è un giocatore intelligente che sa ricoprire più ruoli. Adesso, però, la parola spetta al campo.»

La prima prova per il Lecce non sarà tra le più semplici visto che affronterà un Pordenone, che ha dovuto dire addio ai sogni promozione soltanto in semifinale play-off. «I friulani sono allenati da Tesser, un tecnico esperto, e giocano un calcio propositivo che non guarda al fattore campo. Loro hanno mantenuto l’intelaiatura dello scorso anno e sono più avanti di noi nella costruzione della rosa per il campionato. Non voglio fare proclami o indicare obiettivi per un campionato difficile dove dovremmo sempre mantenere alta la concentrazione. Non possiamo pensare minimamente che il fatto di essere stati lo scorso anno in A ci faccia partire da favoriti. Posso garantire che faremo in modo di rispettare le richieste dei nostri tifosi. Ieri sono venuti fuori lo stadio e c’hanno fatto sentire il loro calore. È qualcosa che apprezzo particolarmente e prometto che vedranno sempre gente che lotta.»