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Rischio Covid, ecco le premialità per medici e infermieri

LECCE – La Asl Lecce ha provveduto alla erogazione del 90% degli importi assegnati dalla Regione Puglia quale Premialità per il rischio da infezione Covid.

I principi che hanno orientato la ripartizione sono quelli contenuti nell’accordo regionale e precisamente:

  • individuate le Unità Operative collocate in fascia A che sono state a diretto contatto con pazienti affetti da infezione Covid. Queste Unità Operative sono: terapia intensiva e malattie infettive/pneumologia presso il Dea, malattie infettive, anestesia/rianimazione, pronto soccorso, laboratori analisi e radiodiagnostiche degli ospedali di Lecce e Galatina; i reparti post Covid di San Cesario e Copertino; i servizi di emergenza-urgenza 118, pneumotisiologico e medicina del lavoro; i servizi Sisp Spesal del Dipartimento di prevenzione;
  • le Unità Operative individuate nella fascia B, ossia quelle che per continuità assistenziale o perché presenti negli Ospedali Covid, hanno consentito di garantire non solo il supporto ai reparti posti in prima linea ma anche l’ordinaria attività per tutti quei pazienti che necessitavano di ricovero ospedaliero; queste unità operative sono: le altre unità operative degli ospedali di Lecce, Galatina, San Cesario e Copertino non ricomprese in fascia A; le unità operative di ostetricia, dialisi, pronto soccorso, anestesia/rianimazione e radiologia di tutti gli ospedali; i servizi distrettuali Adi, cure palliative e medicina penitenziaria, in tutte le sue articolazioni; i servizi Sian e veterinari Area B del Dipartimento di prevenzione; il servizio di prevenzione e protezione aziendale;

3)    sono state infine individuate le Unità Operative appartenenti alla fascia C e D.

I medici e i dirigenti sanitari impegnati nella fascia A sono stati 264 mentre tutto il personale di comparto, sempre per questa fascia, è risultato pari a 1172. Complessivamente i beneficiari, per tutte le fasce, sono stati 1.543 per la Dirigenza Medica e Sanitaria e 6.111 per il personale di comparto.

Come si evince dai numeri si è proceduto in materia puntuale secondo i criteri definiti in ambito regionale. La platea degli aventi diritto è risultata più estesa delle altre Asl pugliesi poiché nella provincia di Lecce tutto il carico assistenziale (diretto e indiretto) è stato affrontato dal personale direttamente dipendente dall’Azienda sanitaria: in particolare il Presidio Ospedaliero Vito Fazzi, con tutte le sue Unità Operative, i Presidi di Galatina e di Copertino e tutto il Dipartimento di Emergenza Urgenza Aziendale, che sono stati i principali pilastri della rete di assistenza in ambito ospedaliero, mentre il governo dei servizi territoriali è stato effettuato dal Dipartimento di Prevenzione. In conclusione, se adeguato è stato l’intervento da parte dell’Azienda Sanitaria, questo è dovuto all’apporto corale di tutte le articolazioni organizzative, ognuna delle quali, in funzione della propria specializzazione, ha dato il proprio contributo.

Occorre precisare infine, che per tutto il periodo pandemico le Unità Operative, nel loro complesso, hanno avuto il beneficio di accesso ad altri istituti tra cui il lavoro straordinario, la pronta disponibilità, la guardia attiva, le prestazioni aggiuntive e le indennità da rischio previste per per particolari condizioni di lavoro. Questo al fine di non ridurre l’offerta di servizi all’utenza. Queste indennità sono state corrisposte utilizzando i fondi ordinari dell’azienda sulla base del lavoro effettivamente svolto. La premialità Covid viene a sommarsi a quelle citate  in precedenza, come peraltro previsto nell’accordo regionale.

L’Azienda, con l’approvazione dell’atto, ha comunque richiesto alla Regione Puglia un incremento degli stanziamenti al fine di allinearsi con quanto previsto nell’accordo regionale in merito al valore economico per singolo turno.