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Salento e Amazzonia nella Notte Verde di Castiglione

CASTIGLIONE D’OTRANTO – Salento e Amazzonia in un gemellaggio ideale per la nona edizione della “Notte Verde” di Castiglione d’Otranto in programma domani a partire dalle ore 17 fino a notte fonda. Un evento completamente nuovo, rivisto e corretto alla luce della normativa anti Covid-19. La serata assumerà la forma itinerante della “trasumanza, con un cammino di 8,6 chilometri che troverà insieme persone, piante e animali, letteralmente un passaggio fisico “attraverso l’humus”, suolo vivo, abitato, in continua metamorfosi verso qualcosa di nuovo, continuamente rigenerato e vitale.
L’edizione dello scorso anno è stata dedicata ai cambiamenti climatici, per il 2020 il tema è forte, la riforestazione, ma anche agro-forestazione, processi indispensabili e cruciali a livello planetario, imprescindibili per ripensare l’approccio con il territorio salentino, messo a dura prova dall’abbandono delle terre e il disseccamento rapido dell’ulivo che sviliscono struttura e bellezza del paesaggio, della biodiversità e dell’economia locale.
La serata è stata organizzata dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e dall’omonima cooperativa, la Notte Verde gode del patrocinio del Parco regionale Otranto-S.M.di Leuca-Bosco di Tricase e del Comune di Andrano, con la collaborazione di Cooperazione per lo sviluppo dei Paesi Emergenti-Cospe Onlus progetto AMAzzonia from hearth to heart, Gus-Gruppo Umana solidarietà, Manu Manu Riforesta, Parco dei Paduli, Salento km0, Bosco Monticolomi di Ugento, associazione Marina Serra e altre realtà territoriali.
“Durante i mesi del lockdown, a fronte della richiesta collettiva di ritorno alla normalità –
spiegano da Casa delle Agriculture – abbiamo problematizzato la dimensione idealizzata di società e di mondo precedente, facendo nostro il motto ‘Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema’. Anche il paesaggio salentino, da quasi dieci anni, ascolta e vive le parole emergenza, epidemia e contagio come un vocabolario della quotidianità, senza quasi più spazio per sperare in cosa era normale. Ci siamo chiesti, quindi, se anche per le distese monocolturali, per la biodiversità in pericolo, per i fantasmi degli ulivi e per i boschi scomparsi, per tutti i cartelli ‘zona avvelenata’ censiti in giro per la provincia, per tutti i terreni abbandonati, svenduti e per tutte le forme di gestione chimica dei suoli debba valere la stessa coraggiosa presa di posizione: la normalità era il problema, ben prima che la ‘questione Xylella’ squarciasse il velo sulle abitudini sociali e culturali di questa terra. Viviamo un momento di rottura, di passaggio e qui, come in pochi altri luoghi del mondo, questa frattura è visibile e lascia tracce evidenti. Mettiamoci in cammino allora, attraversiamo lo spazio con occhi e voci nuove”.
Sarà una “edizione limitata”, in tutti i sensi, per garantire il pieno rispetto per le restrizioni introdotte a causa dell’emergenza sanitaria, con soli 150 posti disponibili che hanno registrato il sold out a poche ore dal lancio dell’evento sui social media. È ancora disponibile, prenotando al 3285469804, la sedia job trekking messa a disposizione dal Parco Otranto-Leuca, per consentire la partecipazione a portatori di altra abilità motoria, mantenendo fede al processo di riconversione della “Notte Verde” in chiave di accessibilità già avviato nel 2019.
“La scelta del tema –  spiega il sindaco di Andrano Salvatore Musarò –  denota ancora una volta la sensibilità di Casa delle Agricolture verso problemi di valenza universale, coniugandoli con le politiche ambientali a livello locale”. L’amministrazione comunale condivide la scelta, inserendo al primo punto degli obiettivi programmatici la piantumazione di alberi negli spazi pubblici, in collaborazione con il mondo delle associazioni”. A sostegno dell’iniziativa sono state donate piante di carrubo a tutti i bambini nati nel 2018, una nuova tradizione anche per i prossimi anni.
Un tempo gli oliveti erano estesi come veri e propri boschi nel nostro territorio povero di qualsiasi altra forma forestale. Il disastro paesaggistico e agricolo è visibile a tutti, sta scomparendo una biomassa fotosintetizzante emorme. “Le soluzioni sono tante – spiega Francesco Minnone direttore del Parco Otranto-Leuca – ma siamo tutti d’accordo su un aspetto: qualsiasi forma di riforestazione dev’essere associata ad un’analisi preliminare del clima, del suolo, dei contesti ambientali in cui vanno a determinarsi gli interventi”.
È fondamentale tenere conto delle diverse forme di pensiero in materia di ripristino e riqualificazione del paesaggio. Non sempre è preferibile procedere con l’impianto di nuove essenze, auspicabile è lasciare che la natura proceda alla propria rinaturalizzazione ad esempio, di molti terrazzamenti del parco Otranto-Leuca. “In tali contesti, sarebbe più opportuno non disperdere energie in nuovi interventi per impiegarle piuttosto, nel monitoraggio e conservazione  del nuovo paesaggio naturale, sicuramente l’evoluzione che meglio asseconda i cambiamenti climatici”.

Un tema che ci fa sentire più vicini ai popoli dell’Amazzonia “che si battono per difendere la propria forsesta con tanta determinazione e coraggio – racconta Giorgio Menchini presidente di Cospe Onlus – sono consapevoli di farlo anche per il nostro futuro. L’Amazzonia non è solo la loro casa ma il cuore vivente della nostra casa comune. Quei popoli che ci insegnano tanto, hanno bisogno del nostro sostegno, tanto più oggi con il Covid-19 che ne minaccia la sopravvivenza. Ecco perché ci piace portare i loro colori e la loro voce in questa Notte Verde così speciale”.

Per i partecipanti il ritrovo è domenica alle ore 17 presso il Mulino di Comunità di Castiglione, dove è allestita la prima area pretriage. Da lì partirà la camminata-parata che sarà aperta da un cavallo murgese al traino di un carretto antico, sul quale il “trainiere” Alessandro Cuna, accompagnato dal percussionista Franco Nuzzo, canterà stornelli e strine in grico. Seguirà lo spettacolo itinerante di maschere tradizionali appartenenti alla cultura dei popoli dell’Amazzonia, simbolo della campagna nazionale che Cospe Onlus ha lanciato nel gennaio scorso per sensibilizzare la cittadinanza e l’opinione pubblica sulla necessità di un’azione urgente a sostegno dei popoli indigeni, per fermare l’aggressione alla foresta e ai loro diritti. Sullo stesso tema, è prevista anche la performance di pittura estemporanea con colori fluorescenti del pittore Angelo Fornaciari ed altri artisti.
La colorata parata, che vede la preziosa partecipazione del Gus e di diverse associazioni locali impegnate nella cura del paesaggio e dell’ambiente nel Salento, attraverserà il centro abitato di Castiglione d’Otranto, per incunearsi nelle campagne seguendo antichi tratturi. In contrada Pajare, lungo il “sentiero del terebinto” creato sei anni fa in seguito ad un’azione di bonifica, sarà inaugurata una seduta in pietra dedicata a Loredana Mustich, attivista salentina e anima nobile di questa terra, prematuramente scomparsa nell’aprile scorso.
La transumanza attraverserà anche il centro di Andrano, dove in piazza Castello è allestita la seconda area pretriage, fino a giungere in serata in un terrazzamento sul mare lungo la via Francigena, nell’area del Parco regionale costiero Otranto-Leuca. Lì, sotto le stelle, alle 20.30 si terrà la riflessione collettiva “Riforestiamo!” con le organizzazioni locali che promuovono forme di rigenerazione del paesaggio, esperimenti di agro-riforestazione ma anche letture critiche della storia del territorio.
Alle 23, il concerto “Scion Scion”, omaggio musicale ad Ennio Morricone, vedrà al pianoforte il maestro Luigi Botrugno, autore degli arrangiamenti; all’arpa, Eleonora Carbone; al contrabasso, Stefano Rielli; al sassofono, Emanuele Raganato.