Corini si presenta. «Società che fa lavorare. Giocherò col 4-3-3»
Cercava un ambiente sereno dove trovare i giusti equilibri per far emergere il proprio lavoro. Questo chiedeva Eugenio Corini per ritornare ad allenare dopo il doppio esonero dello scorso anno a Brescia. Così il tecnico ha sperato sin da subito di poter ricoprire il posto lasciato libero da Fabio Liverani e iniziare un progetto serio con una società che ricorda molto il ChievoVerona, club con il quale si è tolto non poche soddisfazioni.
Sono stati il Presidente Sticchi Damiani e il Responsabile dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino, a presentare il nuovo allenatore giallorosso nella cornice esclusiva del Palazzo ex Banco di Napoli nel cuore della città. Il presidente ha da subito messo in chiaro come non si aspettasse di dover presenziare ad una nuova conferenza stampa solo pochi giorni dopo che era stato presentato il nuovo progetto triennale con a firma proprio Corvino. «Avevamo iniziato a programmare la nuova stagione con Liverani, visto che ci aveva comunicato subito dopo la partita con il Parma di voler abbracciare il progetto Lecce, al di là della categoria. Corvino aveva avallato la scelta e aveva concordato ogni cosa con il suo agente per la firma del prolungamento del contratto. Poi sono arrivati i tentennamenti e noi abbiamo deciso di non perdere altro tempo.» Questa è stata la spiegazione del presidente a quello che è stato l’epilogo del capitolo Liverani all’interno del club. «Adesso abbiamo voltato pagina e deciso di intraprendere questa nuova avventura con un allenatore che mi aveva colpito tantissimo due anni fa quando portò il Brescia in A. Averci parlato in questi giorni mi ha ancora di più convinto che la scelta fatta da Corvino è stata giusta.»
Ed è proprio Corvino che ha preso la parola, subito dopo Sticchi Damiani, per evidenziare la bontà della scelta. «In genere è difficile che faccia firmare un contratto di tre anni ad un tecnico, perché preferisco prima un periodo di “fidanzamento”. In questo caso, senza allenatore a tre giorni dal ritiro, era giusto far capire a Corini che avevamo fiducia nelle sue capacità e che il progetto intrapreso dalla società aveva bisogno di un tecnico come lui. Listkowski e Coda? Il primo è un investimento sulle potenzialità di un giocatore preso in un mercato dove ancora si possono fare affari senza sborsare molti soldi. Coda, invece, ha voglia di riscattare un’annata non troppo brillante e ha le caratteristiche giuste per fare reparto da solo nel 4-3-3, modulo su cui sarà impostata la rosa.»
Corini, infatti, partirà da questo modulo e sembra avere le idee chiare su quello che sarà il suo Lecce. «Vogliamo essere protagonisti nella prossima Serie B, un campionato molto difficile con tante squadre che lotteranno per la promozione. Ricordo come il Lecce due anni fosse capace di imprese, lottando sempre, anche quando era sotto nel punteggio. Voglio questa mentalità e giocatori che mi dimostrino di voler far parte del progetto. Servirà un buon lavoro di squadra per affinare la fase di non possesso fatta di pressing collettivo.»
Corini è felicissimo di questa sua nuova avventura e non vuole guardare al passato, anche se, indirettamente, manda una frecciatina al suo vecchio club, il Brescia. «Ho apprezzato tantissimo come la società del Lecce abbia dato tempo a Liverani di lavorare e i risultati si sono visti. Quando ancora non c’era stato un contatto con Corvino, speravo di poter riprendere ad allenare ripartendo dal Lecce. E’ importante, infatti, che una società crei una buona sinergia con l’allenatore e lo difenda anche davanti alle sconfitte. Per me è fondamentale lavorare con un profilo come è quello del direttore Corvino perché quando una società si affida ad un direttore di livello internazionale, vuol dire che vuole fare le cose in grande. Tra di noi si è instaurato subito una buona sinergia.
In ultimo Corini ha un pensiero per i tifosi. «Due anni fa mi impressionò tantissimo il calore del pubblico leccese nella sfida contro il mio Brescia. Il gol di Tabanelli fu anche frutto della spinta del pubblico. Questa è una piazza che ha sempre dimostrato di essere molto partecipe della vita della squadra, peccato che per il problema del Covid, adesso non si possa sapere quando i tifosi potranno tornare sugli spalti.»
Photogallery a cura di Andrea Stella