CIA: “Stato di calamità per l’agricoltura in Puglia”
LECCE – “In tutta la Puglia è un’estate disastrosa per l’agricoltura.” A lanciare l’allarme la CIA Agricoltori italiani della Puglia, dopo i nubifragi che nelle ultime ore hanno distrutto intere piantagioni.
“Chiediamo alla Regione Puglia di verificare, – afferma la CIA – anche attraverso le segnalazioni dei Comuni colpiti, la possibilità di proclamare lo Stato di Calamità naturale per attivare risorse aggiuntive in favore degli agricoltori che hanno perso il raccolto”. Una richiesta avanzata per supportare le verifiche che in queste ore i dirigenti dell’organizzazione stanno operando presso le aziende associate colpite duramente dal maltempo. “Ad Apricena, l’esondazione di un torrente ha fatto finire tutto sotto acqua e fango. Raccolti completamente andati perduti. Pomodori destinati a marcire e danni per migliaia di euro. Appena 24 ore prima, a Terlizzi, grandine, vento e pioggia battente hanno fatto cadere al suolo rami e olive. Prima ancora, il 25 luglio, era toccato ad Avetrana, Castellaneta e altri paesi del Tarantino fare la conta dei danni da grandine e nubifragi. Senza dimenticare quanto è successo nei primi giorni di luglio, con danni in tutta la Puglia, olive a terra, uva distrutta e pomodori ancora una volta finiti sott’acqua.”
L’invito è anche quello di accelerare i tempi per risollevarsi da questa situazione drammatica quanto prima. Nell’ultimo periodo è stata rilevata una media di un episodio calamitoso ogni 20 giorni che non risparmia nessuna zona della Puglia. “Il problema, lo sappiamo, è quello drammatico dei cambiamenti climatici in atto, ma è anche vero che nessun provvedimento strutturale è stato assunto dai governi che si sono succeduti negli ultimi 10 anni per intervenire soprattutto sul sistema delle assicurazioni. Occorre ampliare la possibilità di assicurarsi contro le calamità, è necessario rendere più sostenibili e accessibili le polizze anche alle piccole e medie imprese del comparto primario. I fenomeni climatici estremi, quest’anno, hanno già colpito ognuna delle 6 province pugliesi. Il ciclico ripetersi e alternarsi di gelate, siccità, grandinate e bombe d’acqua ha già causato decrementi dal 40 al 60% per il grano in tutto il nord della Puglia. La siccità, invece, ha avuto effetti negativi su tutto il territorio pugliese colpendo in particolare il settore zootecnico, con molti allevamenti costretti a spese suppletive per acquistare l’acqua necessaria alla cura del bestiame”.