NARDò- Un tributo importante quello che il Comune di Nardò ha deciso di rendere a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Gli uffici comunali di via Falcone saranno infatti intitolati ai due magistrati, simbolo della lotta alla mafia. Si tratta di una delle sedi principali dell’ente, cioè l’immobile che è stato per qualche anno sede del tribunale e che oggi ospita gli uffici delle aree funzionali 1 e 2 del Comune di Nardò e l’Ambito Sociale di Zona n. 3.
Domenica 19 luglio, alle ore 19, è prevista la cerimonia di intitolazione durante la quale interverranno, oltre al vicesindaco Oronzo Capoti e al presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna, l’ex capo della procura di Lecce Cataldo Motta e il procuratore della Repubblica di Brindisi Antonio De Donno.
“Non è solo un atto formale e simbolico – sottolinea il vicesindaco Oronzo Capoti – perché tenere costantemente vivo il ricordo di questi due uomini significa non spegnere mai la “macchina” che loro hanno tenuto accesso per anni: sensibilizzare, educare, mandare a memoria le esperienze di vita e i sacrifici dei servitori dello Stato. La legalità si prende il suo spazio anche con iniziative di questo tipo, che nel caso degli uffici comunali sono anche un piccolo ricordo per quello che questo immobile è stato, proprio un presidio di giustizia e legalità”. Una data non casuale quella del 19 luglio, anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo in cui morirono Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. In quella terribile estate del 1992 che pochissimi mesi prima – il 23 maggio- era stata già profondamente segnata da un’altra strage mafiosa, quella di Capaci, nella quale morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti.
“L’intitolazione degli uffici dell’ex tribunale a questi due eroi – spiega il presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna – è l’ultimo tassello del percorso di questi quattro anni, scandito dall’intitolazione della sala consiliare a Renata Fonte, da incontri e manifestazioni in cui abbiamo coinvolto magistrati in prima linea come Motta, Mignone e De Donno e in cui abbiamo parlato di violenze, abusi e altri reati, dalla cittadinanza onorario a Cataldo Motta, l’uomo simbolo dell’antimafia nel Salento. Sul filo della legalità e della sensibilizzazione, ci è sembrato giusto onorare due giganti come Falcone e Borsellino, ai quali l’Italia sarà sempre debitrice”.