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Sant’Oronzo, che festa sarà? “Cambiamo” chiede un tavolo

LECCE – Mancano ormai solo due mesi alla festa del Santo Patrono di Lecce, Sant’Oronzo. Mai come quest’anno ci sarebbe la voglia di fare festa insieme, ritrovandoci come ogni anno, per le strade di Lecce a onorare i nostri patroni Sant’Oronzo, Giusto e Fortunato.  “Dobbiamo riscoprirci comunità cittadina e cristiana – si legge in una nota di “Cambiamo Lecce”, il movimento che a livello nazionale fa capo a Giovanni Toti – salvaguardando le nostre tradizioni popolari alle quali siamo molto attenti. Purtroppo l’attuale emergenza sanitaria continua a condizionare il nostro modo di vivere, non è quindi possibile ipotizzare una Festa in piena regola”.

Le difficoltà non mancano: “da una parte la voglia di rinnovare anche quest’anno la devozione ai nostri Patroni che continuano a proteggerci, attraverso un programma di eventi religiosi di cui si sta già egregiamente occupando la Chiesa leccese, e dall’altra la voglia di offrire un’opportunità economica, con indubbie ricadute positive di carattere turistico, per il settore delle feste patronali con tutto l’indotto che dà lavoro a migliaia di persone –  settore, in profonda crisi post Covid, invoca con forza  l’aiuto di enti ed istituzioni, tanto che domenica a Lecce, in piazza Sant’Oronzo c’è stato un flash mob con tantissimi operatori del settore – ci induce a rivolgerci all’Amministrazione comunale, affinchè il sindaco Salvemini convochi un tavolo che nel pieno rispetto delle linee guida regionali organizzi una festa patronale con tutto il suo  programma civile”.

“Cambiamo” chiede garanzie sulla presenz adi tutit lgi ingfedienti della festa di Sant’Oronzo: dalle luminarie alle casse armoniche, dalla banda ai fuochi, dalle bancarelle ai concerti, dagli sbandieratori ai gruppi  folk alle giostre e tutto il resto”.

“Chiediamo che il Comune organizzi subito un tavolo – ha dichiarato il coordinatore cittadino, Wojtek Pankiewicz – al quale, come sempre, siamo pronti a partecipare per dare il nostro propositivo e costruttivo contributo”. Le linee guida recentemente approvate dalla Regione Puglia sullo svolgimento degli spettacoli dal vivo consentono un  limite massimo di 200 persone al chiuso e 1.000 all’aperto. Altre regole sono attese per il 1° luglio. “Sempre nel rispetto delle misure anti-contagio – aggiunge – attorno a questo tavolo si potrebbe stabilire insieme come poter garantire lo svolgimento in sicurezza di tutte le  manifestazioni che caratterizzano una festa patronale”.

Anche la coordinatrice regionale, Federica De Benedetto ha parlato della importanza di attuare sagre e feste patronali: “Non ci rassegneremo a non fare sagre, concerti, feste: troveremo la maniera per farli senza danno così come dovremmo cercare di coinvolgere nell’organizzazione della festa tutti quegli operatori del centro storico, che hanno pagato già abbondantemente dazio per la pandemia di questi ultimi mesi, al fine di trovare un’opportunità economica . Ciò sia per salvaguardare i riti civili, religiosi e le tradizioni popolari, sia per dare  maggior  impulso alla ripresa economica e al turismo”.