LECCE – Come non detto. Al Vito Fazzi l’allarme è rientrato. Con buona pace di tutti, lasciando dietro di sé tuttavia una possibile lunga scia di polemiche e di interrogativi. Il paziente risultato positivo nella giornata di ieri al coronavirus è – per fortuna – tornato negativo. La notizia, per certi versi sorprendente, è giunta come un fulmine a ciel sereno la scorsa notte. Una telefonata dal laboratorio analisi è servita a fornire un esito diverso al tampone eseguito nelle ultime ore della giornata ma non a dissipare definitivamente tutti i dubbi. Per maggiore sicurezza, infatti, il quarantenne verrà sottoposto ad un ulteriore test nelle prossime ore. Ad ogni buon conto, l’intero personale sanitario di Cardiochirurgia, il reparto dove era ricoverato l’uomo, sta continuando in queste ore ad eseguire prelievo e tampone.
Si tinge quasi di giallo una vicenda che presenta alcuni aspetti singolari. Andiamo per ordine. Una dozzina di giorni fa l’uomo viene ricoverato nel reparto di pneumologia dove di lì a poco avrebbe contratto il virus prima di essere trasferito al reparto di malattie infettive dislocato al Dea. Una volta acclarata la sua negatività al coronavirus il paziente è stato trasferito nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Vito Fazzi per curare una insufficienza cardiaca e subire un intervento chirurgico. Prime delle dimissioni – come prevede il protocollo – l’uomo è stato sottoposto ad un ulteriore tampone. L’esito è stato sorprendente. L’accertata positività ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori ha fatto scattare il Piano della Asl Lecce adottato in situazioni simili: reparto chiuso, test per l’intero personale sanitario (montante e smontante dal servizio) e per la decina di pazienti ricoverati e sanificazione di tutte le stanze.
La conferma del caso è giunta direttamente dalla Asl Lecce, con il conseguente blocco dei ricoveri nel reparto di Cardiochirurgia disposto dal Direttore medico del Presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce. In una nota è stato sottolineato che “l’uomo, positivo al Covid diverse settimane fa e poi guarito (la guarigione è stata rilevata in diversi tamponi negativi) è risultato nuovamente positivo nel tampone prima delle dimissioni”. Un paio d’ore dopo, intorno alla mezzanotte, ecco il nuovo colpo di scena: il primo tampone è risultato positivo ma il secondo era negativo. Cosa è successo? Delle due l’una: o si tratta di falsi casi positivi (non è escluso, come già accaduto in passato, che siano rimaste legate al tampone cellule superficiali con presenza di memoria del virus) oppure il test non è attendibile perché non eseguito con i sani crismi. Intanto, dopo numerose peripezie, il paziente in cura al Fazzi può tirare un sospiro di sollievo.