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Il Teatro Pubblico Pugliese accende un faro sul progetto Nett Italia-Grecia

La Puglia riparte da Lecce e Ruvo di Puglia. E’ il messaggio, forte e chiaro, che viene dal primo del doppio appuntamento con #TPPLive sulla pagina Facebook del Tpp in cui si parla del progetto Nett – Interreg V-A Grecia-Italia 2014-2020. Ieri è andato in onda il primo dei due momenti di presentazione del lavoro che in questi mesi le compagnie hanno continuato a portare avanti, producendo ciascuno la propria arte, nonostante le limitazioni e difficoltà del momento storico che come tutti hanno vissuto e con scrupoloso e massimo rispetto delle prescrizioni di sicurezza previste, per dimostrare che l’arte, come la fenice, rinasce dalle sue ceneri e sulle sue ceneri per continuare a portare il bello nella vita delle persone.

Suggestivo il collegamento con il Museo Castromediano di Lecce nel momento di apertura al pubblico, visitabile da oggi tutti i giorni dalle 10 alle 18. A rispondere alle domande di Ileana Sapone e Maddalena Tulanti sono stati l’assessore all’Industria Culturale e Turismo della Regione Puglia Loredana Capone; il Direttore generale Turismo e Cultura Regione Puglia Aldo Patruno; il direttore Polo Biblio Museale di Lecce Luigi De Luca; il direttore del Teatro Koreja Salvatore Tramacere, e il manager del Teatro Regionale e municipale di Corfù Damianos Cheirdaris.

A campeggiare dal Museo Mastromediano “La Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, a simboleggiare l’antico che si misura con il contemporaneo. “Dobbiamo avere coraggio”, spiega Tramacere. “Da oggi ci rimettiamo in moto dopo 50 giorni di ‘detenzione’ da Covid-19 – aggiunge Cheirdaris dalla Grecia – siamo molto contenti della cooperazione permessa dal progetto Nett”. Poi l’emozionante presentazione dell’esito finale del progetto di Teatro Koreja che ha rivelato per la prima volta il nuovo lavoro site specifico prodotto per Nett “Per primo, amore – Lettere di eroine sull’amore” e inserito nel progetto Casa D’Altri di cui il Museo Castromediano è partner, in cui l’amore diventa protagonista di un’opera tutta al femminile in un ideale raffronto senza tempo tra amore e arte. La presentazione è stata ispirata alle Eroidi, raccolta di epistole composte dal poeta latino Ovidio tra il 25 ed il 16 a.C. circa: un epistolario immaginario tra eroine note e meno note e i loro mariti, fidanzati o amanti. Donne innamorate, abbandonate o tradite. 4 Vasi speciali, selezionati dalla archeologa Anna Lucia Tempesta, che hanno raccontato 4 storie al femminile. Quattro eroine, Arianna (Emanuela Pisicchio), Fillide (Giorgia Cocozza) Enone (Andjelka Vulic) e Medea (Maria Rosaria Ponzetta) hanno dialogato con le parole del mito negli spazi del Museo Castromediano di Lecce. “Abbiamo preso le cose più belle che ci sono in questo Museo, connettendole con l’archeologia attraverso l’ascolto con le cuffie. Si tratta di un mix tra tradizione e innovazione, in un Museo a cui la comunità leccese è molto legata”, afferma Salvatore Tramacere. “Per noi non è una semplice riapertura di un Museo ma è un incontro tra le Arti. Il Museo non deve solo esporre l’antichità ma deve anche raccontare il mondo che ci circonda”, sottolinea un emozionato De Luca.

“Uno spettacolo straordinario – ha commentato l’Assessore Capone -. Non è solo Medea che è stata superlativa, ma tutte le attrici sono riuscite a portarci dentro le opere che abbiano studiato. Non so se è la mancanza di cultura in questi mesi, ma è stato eccezionale riaprire il Museo con un’opera così. Il Museo è questo, riemersione e rinascita, impegno civile e politico. Questo momento sarà indimenticabile”. “La funzione dei progetti Interreg è proprio questa, dare dei contenuti dentro i contenitori – aggiunge Aldo Patruno-. E’ un momento storico, dentro il Museo più antico della Puglia. Mi piace parlare di Rinascimento per la nostra regione. Koreja, nonostante il teatro chiuso, non ha mai smesso di produrre. E’ uno dei simboli di quella creatività di cui la nostra Puglia è ricca”.