COPERTINO – “Manca un attento, completo e continuo monitoraggio di tutti i dipendenti risultati positivi al Covid-19”. La Fp-Cgil Lecce sferza la Asl e chiede attenzioni anche per quei medici, infermieri e operatori socio-sanitari che, una volta risultati positivi al Coronavirus, non hanno avuto la necessità di essere ricoverati in ospedale. In una lettera inviata all’Ufficio Prevenzione e al direttore generale della Asl, nonché al direttore sanitario dell’Ospedale San Giuseppe da Copertino, il sindacato denuncia una sostanziale disparità di trattamento tra positivi ricoverati e positivi in isolamento domestico. La richiesta è semplice: l’attivazione di un piano di monitoraggio continuo per monitorare nel tempo lo stato di salute di questi operatori. Come pure l’attivazione delle corrette procedure per avviare la pratica di infortunio sul lavoro.
“Abbiamo riscontrato che ai dipendenti per i quali si è resa necessaria la degenza, dopo le loro dimissioni dall’ospedale, sono state programmate visite ambulatoriali e prestazioni di diagnostica strumentale per monitorare il decorso successivo al contagio”, scrivono Floriano Polimeno, segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, e Leonardo Rivelli, delegato della struttura di Copertino. “Al contrario, per i dipendenti che sono risultati positivi al Covid-19 e sono rimasti a casa con tutti i sintomi, senza aver avuto bisogno di ricovero ospedaliero, non sono state programmate le stesse prestazioni di controllo post infezione”.
“Non basta una semplice telefonata dell’Ufficio Igiene e Prevenzione per monitorare l’andamento della malattia, specie di fronte ad un virus di cui ancora non si conosce molto”, l’accusa dei due sindacalisti. “Si è deciso di fatto di lasciare a casa i lavoratori e le lavoratrici in sorveglianza attiva domiciliare, senza alcuna prestazione di visita di un’equipe sanitaria e senza alcun apporto psicologico, nonostante il forte stress vissuto. La Fp-Cgil Lecce ritiene urgente richiedere un piano di monitoraggio continuo e programmato, con controlli ambulatoriali (ad esempio visite da pneumologi ed infettivologi) e di diagnostica strumentale (come esami ematochimici, radiografie e Tac del torace)”.
Infine la richiesta di tipo assicurativo: “Ai dirigenti della Asl chiediamo di verificare se gli uffici abbiano attivato tutti i supporti informatici e cartacei per inoltrare la documentazione all’Inail, per consentire una corretta e celere procedura della pratica di infortunio sul lavoro”.