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Beni monumentali, gestione integrata tra Comune di Lecce e Regione

LECCE – Un’unica gestione integrata di alcuni tra i più importanti beni monumentali della città di Lecce, che saranno destinati alla fruizione e alla produzione culturale. L’assessorato all’Industria Culturale e Turistica della Regione Puglia e il Comune di Lecce sigleranno nei prossimi giorni un Protocollo di intesa (approvato oggi dalla giunta comunale leccese), che punta a promuovere un’offerta culturale coordinata e integrata all’interno dei beni monumentali di proprietà comunale e regionale.
Entrano nella gestione integrata i seguenti beni monumentali della Regione Puglia gestiti dal Polo Biblio-Museale del Salento:
• l’ex Collegio Argento, per la parte destinata al Museo Castromediano alla Pinacoteca e a parte della Biblioteca Bernardini;
• l’ex Convitto Palmieri, per la parte destinata a sede della Biblioteca Bernardini
e i seguenti beni monumentali del Comune di Lecce:
• il Must (Museo Storico di Lecce – Ex convento dei Teresiani);
• il Castello Carlo V (per la parte attualmente di competenza comunale e in attesa del progetto di valorizzazione che il Comune sta redigendo con la Soprintendenza);
• il Teatro Apollo;
• il Teatro Paisiello;
• il complesso dei Teatini;
• l’ex Conservatorio Sant’Anna;
• Palazzo Turrisi;
• l’ex Convento degli Agostiniani per la parte destinata ad Archivio storico;
• il Museo Ferroviario della Puglia;
Con il Protocollo Regione e Comune si impegnano a favorire iniziative di raccordo e di interlocuzione fra le strutture culturali rispettivamente gestite e coordinare ed integrare le reciproche azioni ed iniziative per:
● la definizione di strategie di valorizzazione territoriali che garantiscano una maggiore salvaguardia e pubblica fruizione del patrimonio artistico, monumentale, museale e paesaggistico ambientale, anche al fine di incrementare l’attrattività dell’offerta turistica e culturale;
● la programmazione e promozione condivisa di attività culturali finalizzate a potenziare la fruizione pubblica dei beni e dei servizi offerti, a vantaggio della collettività, con benefiche ricadute, anche economiche, sul territorio;
● il coinvolgimento delle reti di Istituzioni, Amministrazioni ed Enti internazionali negli eventi e nelle manifestazioni;
● la promozione di un confronto, un collegamento e una proficua collaborazione con istituti o enti analoghi a livello nazionale ed internazionale;
● la comunicazione integrata di eventi e manifestazioni per la promozione del territorio.
Una Comitato di coordinamento, composto, per ciascun ente, da un rappresentante istituzionale e un tecnico delegato per materia, avrà il compito di emanare specifici atti di indirizzo e verificare semestralmente l’attuazione delle attività oggetto del Protocollo. Ciascuno per le proprie competenze s’impegnerà, a condividere spazi e professionalità archeologiche, storico artistiche e organizzative.
Il Protocollo prevede, inoltre, che Regione e Comune possano operare insieme per sviluppare la cooperazione internazionale nel settore culturale e la promozione di programmi di cooperazione sia su fondi europei, che del Governo centrale, che regionali, che di Organizzazioni Internazionali.
La Regione Puglia – ha detto l’assessore regionale Loredana Capone – ha investito importanti risorse sulla città di Lecce negli ultimi dieci anni, dal Teatro Apollo alle Mura urbiche, al Castello Carlo V, al Must, passando per il parco di Belloluogo e l’Anfiteatro Romano, e questa è solo una parte degli interventi, ma è sempre mancato un buon piano di gestione, valorizzazione e fruizione. Una battaglia che ho combattuto per anni e che, adesso, con Carlo Salvemini alla guida di Palazzo Carafa, si trasforma finalmente in una bellissima e ambiziosa sfida. Una sfida che affronteremo insieme ai nostri operatori culturali e ai cittadini. Con questo Protocollo, insomma, Regione e Comune si danno un’unica visione strategica: innescare nuovi meccanismi di sviluppo della città, partendo proprio dalla messa in rete e la valorizzazione dei tanti beni architettonici e di tutto il patrimonio materiale e immateriale, vanto per l’intero territorio salentino ma anche una grande opportunità di attrazione per i turisti che sempre più affollano la nostra regione. Con il direttore del Polo Biblio-Museale del Salento, Gigi De Luca, abbiamo avviato questo percorso oltre un anno fa, quando parte del patrimonio della Provincia di Lecce è passato in nostra gestione, e adesso il Museo Castromediano e l’Ex Convitto Palmieri sono diventati l’uno la costola dell’altro ed è la città che li percepisce così. E’ la vittoria della comunità non solo della buona politica”.
Un’eredità, quella regionale, di cui l’Amministrazione pugliese, con l’Assessorato all’Industria turistica e culturale guidato da Loredana Capone, si è, infatti, fatta subito carico dopo l’emanazione della legge Delrio sul riordino delle Province che ha visto il passaggio improvviso delle funzioni culturali in capo alle regioni. Un percorso partito con la necessaria ma non scontata mobilità degli ex dipendenti provinciali all’Ente regionale e proseguito, poi, con la convenzione con Upi, Anci e la Provincia di Lecce, che ha istituto il primo Polo Bibliomuseale del Salento per la gestione integrata dei beni provinciali.
Per i cittadini ha poco senso che un bene monumentale appartenga al Comune o alla Regione – dichiara il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – al cittadino interessa la qualità e la varietà dei servizi culturali che in esso vengono erogati e l’integrazione tra gli stessi e il bisogno di cultura di cui è portatore. È importante sottolineare dunque il salto culturale che con questo protocollo le istituzioni locali accettano di compiere: si supera l’idea dei luoghi come ‘proprietà’ degli enti, concentrandosi su una efficienza gestionale che mette l’interesse del cittadino al primo posto. Mettere in rete i servizi culturali servirà a conferire efficacia alle risposte che le istituzioni danno al bisogno di cultura, di incontro, di produzione creativa che viene manifestato dai cittadini, dai visitatori, dal tessuto delle realtà dell’associazionismo e dell’impresa culturale”.
Questo protocollo è una sfida per tutti noi – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Lecce Fabiana Cicirillo – ciascun bene monumentale è diverso dagli altri, per storia, vocazione, collocazione nel contesto urbano e con la partecipazione dei cittadini e delle realtà associative e dell’impresa culturale dovremo essere pronti a disegnare un sistema nel quale ciascuno di essi trovi la giusta funzione nel contesto sociale e culturale della città”.