ROMA – Il tema della sperimentazione della tecnologia di telefonia mobile 5G tiene banco da tempo, scatenando accese discussioni tra sostenitori del progetto e detrattori, allarmati soprattutto dai possibili effetti dannosi sulla salute della popolazione. Da una parte velocità e prestazioni superiori a rendere più performanti i dispositivi connessi a internet e dall’altra una sovraesposizione ad onde magnetiche potenzialmente pericolose per il nostro benessere.
Anche la politica è schierata. Dal Gruppo Misto della Camera dei Deputati arriva “un plauso a tutti quei sindaci italiani che stanno anteponendo la salute dei cittadini a quella dei mercati – hanno detto i parlamentari Veronica Giannone, Sara Cunial e Saverio De Bonis – bloccando con ordinanze e delibere la sperimentazione 5G sul proprio territorio. Un segnale forte, di grande coerenza nei confronti del proprio ruolo di primo responsabile della salute pubblica e di profondo rispetto nei confronti della cittadinanza”.
A dare sostegno alla scelta, spiegano dal Gruppo Misto, le voci di alcuni autorevoli scienziati nazionali e internazionali che ritengono l’irradiazione permanente e ubiquitaria a radiofrequenze a onde millimetriche del 5G altamente pericolosa. Alcuni nomi illustri come Olle Johansson neuroscienziato del Karolinska Institute che assegna il premio Nobel per la fisiologia e la medicina, Fiorella Belpoggi direttrice del Centro per la Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini e molti altri, hanno più volte denunciato gravi danni conseguenti l’utilizzo massiccio e diffuso della tecnologia di “quinta generazione”. “La dottoressa Belpoggi – specificano – è stata convocata dal “Panel per il futuro della scienza e della tecnologia” (Stos) del Parlamento europeo che sta lavorando sugli impatti ambientali e sanitari del 5G”.
Ma non solo, il riferimento è anche una sentenza storica del giudice Mancuso del 3 dicembre 2019 che ribadisce l’esistenza di “un nesso di causa tra esposizione a telefoni mobili e neurinoma acustico”. “Si dovrebbe quindi vergognare – continuano – chi, brandendo il vessillo di una scienza in odor di conflitto d’interessi, continua a ripetere il mantra del ‘non ci sono rischi’. La storia è piena di casi in cui si è anteposto la salute dei mercati a scapito di quella degli esseri viventi”.
Il riferimento è legato a all’uso indiscriminato di amianto, pvc, pfas, nicotina, ddt, glifosato, di fatto causa di malattie devastanti e ritenute ormai “emblema di quel progresso avallato da una scienza irresponsabile e venduta”. Fa da cassa di risonanza l’attenzione del Governo e dei principali esponenti di tutti i partiti politici sulla tutela della salute dei cittadini divenuta, a causa dell’epidemia di Coronavirus, la priorità assoluta.
“È tempo quindi che lo stesso governo, proprio in nome della salute del popolo italiano e del Principio di Precauzione, interrompa la sperimentazione in atto sul fronte 5G e supporti tutti quei sindaci che, con lungimiranza e responsabilità, lo hanno già fatto”.