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“Cura Italia”, gli aiuti a lavoratori, famiglie e imprese

© Marco Merlini / Cgil Lecce, 22 settembre 2019 Teatro Apollo Dialogo con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini

ROMA – “Non affrontiamo un’alluvione con gli stracci”, così il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte  sintetizza il maxi decreto approvato oggi a Palazzo Chigi che prevede di innestare 25 miliardi di euro per il sistema economico, risorse “che genereranno un flusso globale di 350 miliardi”.

“Nessuno sarà lasciato solo”, assicura il ministro delle Finanze Roberto Gualtieri. Che aggiunge: “Chi può paghi le imposte”. Nel decreto approvato dal governo sono prioritarie le misure per la sanità. In arrivo 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri, la possibilità per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena, il potere per la Protezione civile e per il nuovo commissario straordinario per l’emergenza sanitaria di requisire strutture e mezzi per potenziare i reparti degli ospedali. Dieci miliardi invece sono destinati al sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito, affinché nessuno perda il lavoro per il virus. Saranno sospese le rate di prestiti e mutui e gli obblighi di versamento per tributi, contributi e altri obblighi fiscali. E quindi, la sospensione nel 2020 dei mutui per la prima casa non legata all’Isee ed estesa anche agli autonomi. Previsto un congedo speciale pari al 50% della retribuzione o voucher babysitter per i genitori, la cassa integrazione in deroga allargata a tutti i settori e l’indennità di 600 euro riconosciuta a professionisti e a titolari di partite Iva.

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