Chiese aperte (e a pagamento), boom di visitatori
MILANO – Promuovere e valorizzare parte dell’inestimabile patrimonio culturale della città di Lecce rendendolo fruibile tutti i giorni per l’intera giornata, garantire il rispetto dei luoghi e prendersi cura degli stessi assicurandone il decoro, contribuire alla manutenzione e al restauro dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Lecce e contribuire a rendere il lavoro nel settore culturale non solo possibile per tanti giovani, ma mezzo di realizzazione professionale e personale. Nasce con questi obiettivi “LeccEcclesiae – alla scoperta del Barocco”, progetto promosso dalla Cooperativa sociale Artwork che, in una conferenza stampa organizzata nel padiglione della Regione Puglia alla BIT di Milano, al fianco dell’Arcidiocesi di Lecce, ha tracciato un resoconto di questi primi otto mesi di attività.
Dallo scorso 13 maggio, infatti, attraverso un ticket, i turisti possono visitare il Duomo con la cripta, la Basilica di Santa Croce, la Chiesa di Santa Chiara, la Chiesa di San Matteo, il Palazzo dell’Antico Seminario con il chiostro, la cappella di San Gregorio e il Museo d’Arte Sacra ogni giorno dalle ore 9 alle 21 nei mesi da aprile a ottobre, e dalle 9 alle 18 da novembre a marzo. Una visita possibile attraverso il pagamento di un ticket, che offre soluzioni differenti a seconda dell’itinerario scelto e dello stesso utente (gratuità per i bambini al di sotto di 11 anni e per altre categorie, ticket famiglia, ticket per i gruppi ecc.) e che fornisce ai turisti informazioni sui beni da visitare e sulla città attraverso brochure multilingue e mappe.
Un resoconto dettagliato di questi primi otto mesi di progetto rivela che sono oltre 210 mila i visitatori che, da maggio 2019 a gennaio 2020, hanno acquistato il proprio ticket online, presso la biglietteria del Palazzo del Seminario oppure direttamente all’ingresso della Basilica di Santa Croce o della Chiesa di San Matteo. Di questi, oltre il 53% ha visitato i beni ecclesiastici inseriti nel progetto LeccEcclesiae nei mesi estivi e circa il 55% ha scelto la fascia oraria che va dalle ore 12.30 alle 17.00, periodo in cui, prima del mese di maggio, il patrimonio artistico in questione era inaccessibile ai visitatori. Sono stati 60.234, circa il 30%, i visitatori che hanno viaggiato affidandosi ad agenzie di viaggi, tour operator e guide turistiche, provenienti da almeno 25 nazioni comprendenti tutti i Paesi comunitari, ma anche Australia, Stati Uniti, Canada, Argentina, Brasile, Messico, Perù, Cina, Giappone, Sudafrica. I gruppi organizzati sono giunti principalmente da Francia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera. Oltre il 52% dei visitatori ha scelto di visitare tutti i siti dell’intero percorso. Grande successo per il Museo d’Arte Sacra che nel 2018 aveva registrato circa 4.000 ingressi e che in questi primi 8 mesi ne registra 45.000. Sono stati ben 11.204 i residenti che, a scopo turistico e gratuitamente, hanno scelto di apprezzare il patrimonio culturale nelle diverse fasce orarie della giornata.
Grazie a LeccEcclesiae, inoltre, gli amministratori della cooperativa ArtWork hanno già potuto destinare parte dei proventi alla Curia per interventi di manutenzione ordinaria e restauro dei beni ecclesiastici della città. Attraverso un’attenta attività di monitoraggio degli Uffici tecnici di Curia, sono già in cantiere alcuni interventi finalizzati a migliorare le condizioni strutturali degli edifici. Sono previsti interventi di messa in sicurezza degli ambiti interni ed esterni della Chiesa di Santa Maria della Grazia; lavori di manutenzione straordinaria delle coperture e delle linee di gronda della Chiesa del Carmine; il restauro del portone ligneo laterale e manutenzione ordinaria delle finiture interne della Chiesa di Santa Chiara e un contributo per le opere di manutenzione straordinaria con rifacimento dell’impianto di illuminazione della Basilica di Santa Croce.
“La Chiesa di Lecce – dichiara l’Arcivescovo di Lecce, Mons. Michele Seccia – grazie ai servizi offerti da LecceEcclesiae, assolve contemporaneamente a più impegni che vanno a vantaggio della collettività. Prima di tutto contribuisce alla conservazione ancora per secoli e per generazioni della memoria storico-artistica del barocco che impreziosisce le numerose chiese del centro storico. Non solo, la garanzia del decoro e della custodia continuativa – che già da soli assicurano il rispetto per l’antica bellezza – ma soprattutto la certezza di poter utilizzare una parte cospicua dei proventi che la cooperativa Art Work stanzia ad hoc per la manutenzione dei nostri monumenti barocchi. È questo il compito principale che come vescovo di questa città sento di avere: restituire al futuro, nel più decoroso dei modi, la ricchezza che è stata posta nella mia responsabilità di pastore. E l’arte è davvero la più grande ricchezza per Lecce. Non a caso i visitatori vanno via nostalgici e promettono sempre di tornarci. In secondo luogo, ma solo per ordine di elencazione e non per importanza, l’impegno della comunità cristiana di porre le condizioni affinché questi tesori siano per il territorio, per le famiglie e soprattutto per i giovani il vero capitale da cui ripartire per dare una svolta alla mancanza di lavoro e di offrire dignità al diritto di sperare in un domani più sereno. La presenza della Chiesa di Lecce alla Bit sia una testimonianza di questa buona azione per la nostra terra, ma anche segno di gratitudine per gli amministratori di ArtWork per aver dato fiato alle nostre idee. Buone prassi da mettere in vetrina – grazie all’invito della Regione Puglia – specie per quelle diocesi che ancora oggi trovano difficoltà a gestire i beni culturali e a renderli compatibili con le esigenze del turismo”.
“Per la nostra realtà ecclesiale e per il territorio salentino – dichiara Monsignor Antonio Montinaro, Vicario per l’Economia e l’Amministrazione dell’Arcidiocesi di Lecce – il progetto condiviso tra Arcidiocesi di Lecce e Cooperativa Artwork è risultato di grande validità, ricevendo l’apprezzamento dei tanti turisti che visitano la Città di Lecce e i suoi tesori. L’esperienza di questi primi 8 mesi ci ha già messo nelle condizioni di programmare alcuni interventi di manutenzione ordinaria e di piccoli restauri, indispensabili e possibili proprio grazie ai proventi del progetto. La programmazione degli interventi, a seconda delle urgenze e delle necessità, è affidata agli uffici tecnici della Curia che monitorano i beni e ne conoscono la condizione. Questi risultati iniziali, insieme alla logica e allo stile di grande trasparenza che muove e anima continuamente i promotori del progetto, sono garanzia e auspicio per ulteriori futuri traguardi”.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto in questi mesi – dichiara il presidente di ArtWork, Paolo Babbo -. Un lavoro, come abbiamo spesso detto, che mira a valorizzare il patrimonio storico artistico della città, a promuoverlo e a tutelarlo attraverso interventi di manutenzione e restauro. Voglio ringraziare tutti i giovani, più di trenta che, ogni giorno e con grande impegno, forniscono un servizio di accoglienza qualificato ai turisti. Sappiamo che per ottenere un passaparola positivo o perché gli stessi decidano di ritornare, è necessario accompagnarli in un’esperienza che sia soddisfacente. E il nostro lavoro va proprio in questa direzione: rendere la vacanza di chi viene a visitare Lecce indimenticabile, fare in modo che i turisti siano colpiti certamente dalla bellezza dei luoghi, ma anche dal decoro, dalla professionalità e dalla gentilezza di chi li accoglie e li guida. Ci auguriamo che i dati che raccogliamo ed elaboriamo quotidianamente possano essere utili a tutti coloro che si occupano d programmazione turistica. Il nostro obiettivo è di utilizzare questo bagaglio di conoscenze per migliorare l’esperienza di viaggio dei nostri ospiti, anche grazie alla collaborazione con gli altri operatori turistici, culturali ed economici della città e della regione”.