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Tre tifosi denunciati: “I violenti non restano impuniti”

LECCE – Tre tifosi sono stati denunciati per alcuni episodi di violenza avvenuti allo stadio di Via del Mare in occasione della partita Lecce-Inter del 19 gennaio scorso. A comunicarlo è stato questa mattina il Questore di Lecce Andrea Valentino durante  una apposita conferenza stampa. “Come accade in questi casi – ha spiegato – ci sono tanti tifosi che vengono a Lecce per tifare la propria squadra del cuore. L’organizzazione degli stadi e dei servizi prevede uno schema preciso, ma ci possono essere delle partite nelle quali alcuni tifosi di squadre diverse, possono sedere vicini. Gli accertamenti della Digos sono serviti a far luce su un episodio di estrema gravità avvenuto proprio nel settore ospiti, e commessi da non ultras. Anzi, nonostante la presenza di ben 500 ultras interisti, non ci sono stati incidenti in quel frangente”.

Sono 3 gli accusati di lesioni aggravate, tentata rapina, rapina e reato continuato, in concorso tra loro e con altri in fase di identificazione; si tratta del 51enne C.A., del 29enne V.S., entrambi di Copertino, e del 20enne S.E., di Campi Salentina, tutti tifosi del Lecce, individuati dalla locale Digos ed identificati quali autori delle azioni violente avvenute in Curva Sud. Inoltre, C.A. è stato deferito anche per il reato di accensioni pericolose, per aver dato fuoco ad una sciarpa.
“Da quanto ricostruito, al gol dell’Inter – ha sottolineato il Questore – alcuni tifosi hanno esultato, causando l’ira di “pseudo tifosi” che hanno pensato bene di scagliarsi sulla folla, tra cui vi erano dei bambini. Vittime di questa cieca violenza, una 40enne di Fasano raggiunta da un colpo alla testa e da pugni, che le hanno causato un trauma contusivo cervicale con prognosi di 10 giorni, e un 14enne di Conversano alla sua prima volta allo stadio, che per difendere la propria sciarpa, è stato spintonato ed è caduto sui gradoni di cemento, fortunatamente senza gravi conseguenze. Ad un altro uomo è stata poi sottratta la sciarpa ed è stata bruciata. Intervenuti immediatamente steward e agenti della Digos che hanno visionato anche le immagini realizzate dagli stessi violenti”.
“Ho sentito la necessità di intervenire su questo argomento – ha aggiunto il Questore – perché il pubblico, soprattutto sui social, ha lamentato una mancanza di vicinanza da parte nostra, temendo un’impunità dei gesti. Nulla resta impunito. Il lavoro che viene svolto allo stadio è certosino e viene svolto prima, durante e dopo una partita. Tutto ciò che va contro al regolamento dello stadio, viene punito. Chi compra un biglietto, è come se firmasse questo regolamento, e chi lo infrange non può rimanere impunito. Il lavoro della Polizia per la sicurezza negli stadi si estende a tutti gli eventi sportivi, anche quelli nei campionati minori. Sia la Digos che la divisione anticrimine quest’anno hanno fatto un ottimo lavoro nella prevenzione di atti criminosi”
E sulla questione del divieto di trasferta durante l’incontro Lecce-Verona ha commentato: “Il divieto di trasferta, su vari livelli, è una delle conseguenze che può avvenire dopo un’azione come quella perpetrata ai danni dei tifosi interisti. Se abbiamo mancato di intervenire in alcuni casi, è stato perché non tutti gli atti di violenza vengono denunciati. Colgo l’occasione per invitare chi è stato vittima di comportamenti scorretti, a farcelo sapere”.