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Ore d’ansia per la piccola Giorgia, il rigetto non si blocca

 

PITTSBURGH (USA) – Con un nuovo video postato sulla pagina Facebook dedicata alla figlia, Elisa ha dato un aggiornamento sulle condizioni di Giorgia, la bambina che ha subìto un trapianto multiorgano.

Dalla sala d’aspetto del reparto di chirurgia ha spiegato che la piccola deve essere sottoposta ad una serie di procedure necessarie per incrementare la terapia farmacologica e mantenere l’alimentazione artificiale. Nessun intervento chirurgico, ma dopo una serie di rotture venose i medici hanno optato per l’inserimento di un catetere speciale per la somministrazione dei farmaci, che va ad aggiungersi a quello già inserito diversi anni fa. Il “Peripherally Inserted Central Catheter”, più comunemente conosciuto con l’acronimo PICC, è un catetere venoso centrale che permette di raggiungere i vasi sanguigni più robusti e procedere con meno complicazioni alla somministrazione della terapia farmacologica. Questo dovrebbe risolvere il problema della fragilità venosa insorta per uno stato di forte infiammazione generale che ha creato non poche difficoltà alla bimba.

Da qualche giorno a questa parte è stato riscontrato un sanguinamento nello stomaco di Giorgia che ora verrà indagato attraverso un’endoscopia. Durante la procedura verrà controllato il punto di connessione tra l’intestino trapiantato e lo stomaco, per capire in che stato versino entrambi gli organi e valutarne l’emorragia. “Qualcuno dice che lo stomaco (che non è trapiantato) sanguina per una sorta di reflusso proveniente dall’intestino, altri che invece sia dovuto allo stato di infiammazione dello stomaco”, ha specificato Elisa. Sarebbe questa la condizione più grave, perché confermerebbe l’aggravamento della Sindrome di Berdon di cui è affetta la bimba.

La biopsia di routine permetterà di conoscere lo stato di gravità o eventualmente l’assenza di rigetto. “Vedendo tutto quel sangue non sono molto ottimista, non credo che si sia bloccato”.

La terapia antirigetto impedisce la cicatrizzazione, anche del “forellino” di accesso del catetere per la nutrizione con latte ipercalorico e infusione di farmaci. La ferita si è dilatata, provocando perdita di liquidi e una serie di altre complicazioni quindi la cannula dovrà essere nuovamente sostituita. Il procedimento al quale Elisa stessa ha provveduto più volte è piuttosto doloroso. “Giorgia non voleva farsi toccare per la sostituzione del catetere e l’unica volta in cui sono riuscita ad inserirlo correttamente, un’infermiera ha diluito male un farmaco provocandone l’ostruzione. Hanno tentato in dieci di sistemarlo ma non è stato possibile e mia figlia soffriva troppo; a quel punto ho chiesto di procedere in sedazione”

Dalla sala d’attesa Elisa spiega che la sua bambina ha chiesto di essere addormentata prima di entrare in camera operatoria perché è terrorizzata dall’ambiente, pieno di macchinari. I medici devono procedere con molta cautela in questo senso, l’anestesia potrebbe procurarle una sofferenza cardiaca.

Giorgia soffre anche di un diabete insorto dopo il trapianto, che si sta rivelando resistente all’insulina. Se questa condizione dovesse persistere, i danni sull’apparato della bimba sarebbero molto gravi, fino addirittura ad inficiare la buona riuscita del trapianto.

La piccola è costantemente monitorata anche per una forma di ipertensione, al momento tenuta sotto controllo dai farmaci.

Elisa è visibilmente stanca, stressata, fortemente preoccupata per la piccola. “Si sono avvicinati alcuni medici ad una mamma qui in sala e le hanno detto di seguirla perché devono parlarle, come succede nei film. Questa cosa mi fa venire l’angoscia, l’ansia”.

Attende da più di un’ora di vedere Giorgia, le avevano detto che tutto il procedimento sarebbe durato 20 minuti. “L’umore di Giorgia è sotto le scarpe, non vuole parlare nemmeno con la sua migliore amica, non vuole fare videochiamate”.

Su richiesta della bimba, Elisa verrà accompagnata dalla piccola, non appena i medici avranno portato a termine il loro lavoro. Giorgia ha bisogno di rassicurazioni e conforto, vuole vedere la sua mamma al risveglio e nessun altro.