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Monossido di carbonio, salvati in extremis 3 extracomunitari

GALLIPOLI – Tre cittadini della Sierra Leone sono finiti nella camera iperbarica di Gallipoli per una intossicazione da monossido di carbonio. L’incidente è avvenuto intorno all’una di questa notte, venerdì 3 gennaio. I tre sierraleonesi, stavano riposando all’interno del loro appartamento quando hanno avvertito i primi sintomi.

Uno dei tre ha avvertito un malessere e da qui è partito l’allarme al 118 e poi ai Vigili del Fuoco. Dopo le prime cure all’ospedale di Lecce i tre sono stati inviati alla camera iperbarica di Gallipoli per la terapia. I vigili del Fuoco intervenuti hanno accertato, all’interno del vano in cui dormivano i tre infortunati, la presenza di un braciere ed una stufa alimentata a gpl.

Si ritiene necessario – spiega il Comandante Provinciale Vigili del Fuoco di Lecce Giuseppe Bennardo – ricordare ai cittadini alcune accortezze da tener presente nell’uso dei sistemi di riscaldamento che richiedono una combustione diretta (caldaie, stufe, bracieri, camini e simili).

Due sono le tipologie di rischio presenti, quelli connessi alla fonte di calore e quelli ancora più minacciosi dovuti alla emissione dei prodotti della combustione (fumo e gas) tra i quali è sicuramente presente l’ossido di carbonio. Un gas estremamente pericoloso e difficilmente riconoscibile (è inodore, insapore ed incolore).

Per ogni situazione in cui è presente una combustione è necessario assicurare una perfetta evacuazione dei fumi e garantire la presenza di ossigeno cioè di aria proveniente dall’esterno per assicurare una perfetta e regolare combustione sia che a bruciare è del gas sia che si tratti di legna o altro combustibile.

È quindi importante fare un’azione di prevenzione agendo secondo due principi:
– Curare la manutenzione e assicurarsi del corretto funzionamento degli apparecchi a combustione: stufe a carbone, a gas, a legna, cucine, caldaie, boiler, camini aperti. Pulire i camini e i condotti di evacuazione dei gas almeno una volta all’anno.
– Garantire una ventilazione adeguata nei locali che ospitano le installazioni a combustione (garage, cucina, stanza da bagno) cercando di evitare di otturare o di lasciar incrostare le apposite bocchette per l’aerazione.
In caso di forte intossicazione si deve evacuare il soggetto intossicato all’aria aperta, sollecitare i servizi d’urgenza, aerare i locali e bloccare le apparecchiature.
Il fatto anomalo, riscontrato in varie situazioni, è che i fumi – generati in un determinato locale – si “spostano” da un locale all’altro attraverso le tubazioni dell’impianto elettrico provocando l’inquinamento diffuso dell’aria presente e quindi difficoltà respiratorie e non solo per tutti gli occupanti dell’abitazione.
I medici ricordano che l’ossido di carbonio si sostituisce facilmente all’ossigeno presente nell’emoglobina contenuta nel sangue con i primi danni ai centri cerebrali del nostro organismo provocando, in genere uno stato di stordimento e di sonnolenza che impedisce all’intossicato qualsiasi difesa. Solo in alcuni casi si possono manifestare segni di nausea e di vomito.