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Scuro debutta da solista con un Ep tutto suo

 

Più di un decennio passato a comporre brani, suonare la chitarra e rivestire i panni di front man dei Logo e dei Moods. Dopo un’esperienza, che lo ha portato a vincere premi nel mondo, Stefano Scuro si presenta al pubblico da solista con il suo Ep. “Scuro”.

Composto da sei brani, l’album è un riassunto dell’intera vita artistica dell’ex chitarrista dei Logo. Un lavoro che vede al proprio interno diversi stili musicali: dal pop-rock alla vena più bluesy, passando per un pop moderno. Le atmosfere ricalcano il panorama nordeuropeo, nella scelta delle venature cupe o malinconiche.

Il lavoro di Scuro è stato concepito grazie alle collaborazioni con Errico “Ruspa” Carcagni ed il producer Emenél, che ha curato insieme a Scuro anche gli arrangiamenti e la produzione, scrivendo a quattro mani con il cantante i testi di due dei sei brani contenuti nell’Ep: “Come cambia il mondo” e “Niente di così importante”. Il mix e il mastering dell’Ep sono stati realizzati da Adriano “Sure” Sicuro nel salentino Overloud Studio.

 

All’interno dei brani, quasi tutti in italiano, Scuro tratta diverse tematiche: l’amore, i suoi dubbi ed i suoi tormenti, sino ad arrivare al rapporto tra le persone ed alla difficoltà che esse hanno di comunicare. In tutto questo assembramento di concetti, è il tempo che funge da raccordo. Quel tempo, che Scuro vede come scorrere ed opportunità, qualcosa di prezioso da vivere sempre al meglio.

 

L’uscita dell’ep è stata anticipata dal singolo “Niente di così importante”, un brano che racconta come il dolore, le sofferenze della vita, i disagi avvertiti in determinate circostanze, possano essere capiti ed elaborati, fino a diventare appunto “niente di così importante”, nonostante nell’animo resti una cicatrice indelebile. “È proprio questo il mood del brano – spiega Scuro – che lancia un messaggio positivo perché invita a ricominciare e a rialzarsi, combattendo i dubbi e le difficoltà fino a non sentire quasi più le ferite”.

 

Il primo brano dell’ep è stato accompagnato dal videoclip, firmato dal regista Guglielmo Bianchi. Le immagini girate, raccontano di una vita che vive di fasi alterni: momenti gioiosi si alternano a battute d’arresto, talvolta tragiche, che costringono l’individuo umano alla fuga. Fino al momento in cui si impara ad affrontare i propri incubi e paure a occhi aperti. Proprio quando sembra tutto perduto, scatta una scintilla vitale che permette di ricominciare e rimettersi in piedi. È lì, che il dolore non fa più male e consente di dire che, in fondo, non era poi “niente di così importante”.