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Congedo: “Estimi catastali, riclassamento illegittimo”

 

“La recente ordinanza della Corte di Cassazione – Sez. Tributaria – del 9/7/2019 depositata il 14/11/2019 in tema di estimi catastali, ha confermato quanto già sostenuto dalle commissioni tributarie di primo e secondo grado sull’illegittimità del procedimento adottato a novembre 2010 dall’allora Agenzia del territorio per rideterminare classe di merito e rendita catastale delle unità immobiliari di Lecce. In estrema sintesi, nelle motivazioni dell’Ordinanza della Cassazione si ribadisce l’illegittimità dell’incremento automatico, generalizzato e indiscriminato del riclassamento alla classe immediatamente superiore di tutti gli immobili ricadenti nella microzona considerata, senza invece procedere ad una valutazione analitica come previsto dalla legge.
Si tratta di una questione molto complessa che interessa quasi 70 mila immobili e rischia di provocare effetti inaccettabili e illegittimi per i cittadini, considerato che ad assoluta parità di condizioni saranno chiamati a versare imposte in misura diversa a seconda che abbiano proposto o meno ricorso all’avviso dell’Agenzia del territorio. Una disparità che mina il principio costituzionale secondo cui tutti i cittadini sono chiamati a concorrere alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva.
Nei mesi scorsi, in campagna elettorale, con il contributo autorevole e qualificato dell’avvocato Maurizio Villani, avevo articolato un’ipotesi di lavoro che – anche in considerazione di quanto affermato dalla Cassazione – mi sento di rilanciare e che si sostanzia in tre momenti:
1) revocare in sede di autotutela da parte del Comune di Lecce le delibere di giunta del 2010 (DGR 639 del 29/7/2010 e 746 del 11/10/2010) con le quali l’Amministrazione comunale ha attivato la procedura della revisione del classamento delle unità immobiliari;
2) concordare con l’Agenzia delle Entrate il conseguente ritiro della determinazione dell’Agenzia del Territorio del 29/11/2010;
3) procedere ad una nuova revisione del classamento e delle rendite sulla base dell’effettivo incremento di valore degli immobili, facendo tesoro dei rilievi mossi dalla magistratura tributaria.
Si tratta di una proposta che ovviamente non ha l’ambizione o la pretesa di costituire “la soluzione”, nella consapevolezza che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi come questo, ma non si può nemmeno far finta di nulla o girarsi dall’altra parte a fronte di una questione che coinvolge decine di migliaia di leccesi che vedrebbero ingiustamente tassate in modo diverso situazioni identiche”.