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Il Lecce si fa sentire, ma non farà ricorso

Dopo il torto arbitrale subìto per l’annullamento del secondo gol di Lapadula domenica scorsa contro la Lazio, che avrebbe portato il match sul 2 a 2, il Lecce aveva già a caldo manifestato il suo dissenso per l’arbitraggio. Il direttore di gara Manganiello, infatti, avrebbe dovuto far ripetere il rigore ai giallorossi visto che, prima che calciasse Babacar, tre calciatori della Lazio erano entrati all’interno dell’area di rigore e non solo Lapadula, che era stato bravissimo a ribadire in gol dopo la respinta del portiere laziale.
A distanza di meno di 48 ore la società presieduta da Saverio Sticchi Damiani ha voluto chiarire con una nota quale sarebbe stato il comportamento del club davanti all’opportunità di presentare un ricorso per errore oggettivo del direttore di gara. Non si farà ricorso, ma la società alzerà la voce nell’incontro con i vertici arbitrali affinché non si ripetano più situazioni dove la prassi arbitrale superi le regole del gioco. Questa la nota dell’U.S. Lecce

L’Unione Sportiva Lecce ribadisce, con fermezza, di aver subito un grave torto arbitrale in occasione della gara di campionato Lazio – Lecce disputatasi in data 10 novembre 2019.
In occasione del gol del possibile 2 a 2 realizzato dal calciatore Gianluca Lapadula, dapprima convalidato dal Direttore di gara e poi annullato a seguito dell’intervento del VAR, si è verificata una evidente violazione della Regola 14, punto 2, lettera c del Regolamento del Giuoco del Calcio in base ad una presunta prassi applicativa del Protocollo VAR che ha condotto a un risultato non in linea con la predetta norma.
La disposizione stabilisce infatti, in modo chiaro, che il calcio di rigore deve essere ripetuto qualora uno o più giocatori di ciascuna squadra invadano contemporaneamente l’area di rigore prima che il pallone sia in gioco.
Ragion per cui nessuna prassi potrebbe decretare il contrario.
Consapevole dei principi etici e giuridici dell’ordinamento sportivo che impongono il rispetto del risultato maturato sul campo di gioco e delle conseguenti insindacabili decisioni di natura tecnica adottate dagli Ufficiali di gara, L’Unione Sportiva Lecce, ritiene tuttavia più utile, in luogo di iniziative giudiziarie che oltretutto rischierebbero di arenarsi per cavilli formali, di sottoporre ufficialmente agli organi competenti, in occasione dell’incontro programmato per il giorno 19 novembre 2019 tra AIA – CAN A e le Società di Serie A, le palesi e gravi incongruenze emerse in occasione dell’episodio in oggetto.
L’Unione Sportiva Lecce non intende infatti promuovere azioni strumentali nel proprio esclusivo interesse, bensì collaborare con gli organi preposti allo scopo di eliminare per il futuro prossimo ogni incertezza nell’applicazione di una regola fondamentale del gioco del calcio e nell’interesse collettivo di tutti i Club partecipanti alle competizioni.