Seguire le orme che hanno fatto della Spal una delle provinciali più ammirate nel panorama calcistico italiano negli ultimi anni. Fabio Liverani vede nel club ferrarese quel punto di riferimento per costruire un Lecce che raggiunga una buona stabilità nella massima Divisione. Il tecnico domani vuole giocarsela alla pari e chiede ai suoi massima concentrazione e voglia di riscatto dopo la prova opaca contro il Napoli. «Quello che mi dispiace della partita di domenica scorsa – così esordisce Liverani – è che sembra che abbiamo apparecchiato la tavola al gioco del Napoli. Magari ci avrà condizionato il caldo oppure il fatto di dover giocare davanti al nostro pubblico, questo ancora non lo so dire, fatto sta che abbiamo sbagliato anche dei passaggi elementari, regalando alcune opportunità ad una squadra che può fare quattro gol a tutti senza bisogno di aiuti.»
La Spal segue il calcio del suo tecnico Semplici con un gioco fatto di pressing e fisicità. Liverani pretende, domani sera, dai suoi tecnica e abilità nel superare la pressione alta, creando così la giusta pericolosità in fase offensiva. «È una nostra caratteristica quella di giocare partendo palla a terra dalla nostra area, però dovremmo farlo come abbiamo fatto a Torino. Siamo una squadra a cui piace giocare in avanti e per questo rischiamo di subire qualche gol in più, ma non mi preoccupa il numero di quelli presi sino ad ora, perché ne abbiamo presi pochissimi a difesa schierata. Quella di domani sera è una partita che non ci deve mettere ansia perché adesso non ci sono gare che possono definirsi da “ultima spiaggia”, quindi ci vuole pazienza e voglia di crescere. Ogni gara ha storia a sé e non possiamo pensare di essere costretti a fare punti con la Spal perché dopo ci saranno delle partite proibitive. In tanti pensavano che potessimo vincere con il Verona, mentre perdere a Torino, il campionato ha detto altro.»
Liverani, probabilmente, avrà delle scelte obbligate in avanti con Farias e Lapadula che sono usciti acciaccati dalla sfida con il Napoli e sono in dubbio per quella di domani sera. Chi mancherà sicuramente è Tachtsidis, fermato da un problema muscolare. «Ancora non abbiamo una diagnosi sicura sul problema di Tachtsidis e dovremmo fare un’ecografia per capire se sarà recuperabile per la sfida con la Roma. Le scelte di formazione dipenderanno dal recupero di alcuni giocatori e dalla loro voglia di mettersi in mostra. Faccio l’esempio di Tabanelli, che nessuno pensava potesse giocare titolare, ma che nella settimana precedente alla partita contro i granata mi ha dato i giusti motivi per schierarlo in campo e per non toglierlo neppure domenica scorsa.»
Liverani vuole chiarire cosa intende per turnover. «Noi non possiamo fare il turnover come proposto dalle grandi squadre, che a turno fanno riposare i loro giocatori migliori. Dobbiamo, invece, capire chi sta meglio, soprattutto in questo momento dove molti calciatori non hanno fatto un’adeguata preparazione atletica durante il ritiro.» Tra questi giocatori ci sono sicuramente Babacar, Imbula, Shakhov e Benzar, tutti arruolabili per domani, ma non tutti pronti per essere schierati dal primo minuto. Liverani dovrebbe propendere per far giocare dal fischio iniziale la punta senegalese, tanto invocata dai tifosi nella sfida col Napoli. «Babacar domani dovrebbe giocare, per il resto vedrò anche quello che accadrà nelle ultime ore. Shakhov è un giocatore che può fare sia il trequartista sia uno dei centrocampisti, visto che associa quantità e qualità, ma deve ancora entrare negli ingranaggi di squadra. Benzar? Il ragazzo ha avuto difficoltà ad ambientarsi al calcio italiano, ma quasi tutti gli stranieri che si affacciano al nostro difficile torneo possono avere delle difficoltà iniziali, basti vedere lo juventino De Light.»
Infine l’ultimo pensiero è proprio per l’avversario di turno: la Spal. «Quella ferrarese è una società sana che sta pian piano crescendo. Per la nostra società deve essere un esempio, visto che loro, come noi, hanno fatto il doppio salto dalla C alla A e adesso in questa categoria ci stanno già da due anni, ristrutturando anche lo stadio.»