LECCE – C’è anche chi le urla: “Devi fare la differenza”. Teresa Bellanova torna a casa e si lascia abbandonare all’affetto e all’entusiasmo dei suoi amici e colleghi di partito. In duecento si sono dati appuntamento questa mattina in via Tasso, al quartier generale del Pd, per salutare il neo ministro dell’Agricoltura, pronta a tuffarsi senza timore nel suo nuovo, difficile e prestigioso incarico. Le polemiche che hanno accompagnato la sua nomina appartengono già al passato. Teresa Bellanova guarda avanti. Come ha sempre fatto da quando, a quattordici anni, lavorava nei campi come bracciante. Grinta e determinazione non le mancano. E nemmeno competenza e professionalità. Le gatte da pelare sono tante, a cominciare dalla Xylella, argomento tabù che rischia di avvilupparsi in un dibattito senza via d’uscita. Ma ora non è tempo di polemiche e di caccia ai responsabili. Gli errori ci sono stati. Non sono qui per fare proclami, non è più tempo di propaganda, ma di fatti concreti” Primo passo il tavolo ufficiale istituzionale convocato per il prossimo 19 settembre al Ministero per riprendere e dare un’accelerata ad un percorso ancora da battere. Dobbiamo applicare le norme”, continua a ripetere. Poi una stoccata al suo predecessore, Centinaio: “Non c’è stato nemmeno un passaggio di consegne al Ministero”. Ma tant’è. Questione di stile. Ora c’è solo da rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.
