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In arrivo 340 milioni per il Salento

340 milioni di euro per il Contratto Istituzionale di Sviluppo Lecce/Brindisi

Su proposta del Ministero per il Sud le città di Lecce e Brindisi hanno avviato nei mesi scorsi un lavoro congiunto di scrittura e messa a punto di un Contratto Istituzionale di Sviluppo. Il Cis è uno strumento che consente alle amministrazioni di realizzare progetti strategici di sviluppo legate alla specificità dei territori, mettendo assieme risorse nazionali, europee e del Fondo per lo sviluppo e la coesione. 

Nei giorni scorsi le città di Lecce e Brindisi hanno avanzato una prima proposta di lavoro per avviare la fase di negoziazione con il Ministero, articolando una serie di proposte progettuali che dovrebbero trovare copertura economica all’interno del Cis. Le proposte e i progetti da finanziare sono stati definiti dopo un confronto tra i Comuni e le altre amministrazioni pubbliche del territorio, oltre che facendo ricorso a processi partecipati (per esempio quelli già avviati e completati su processi di rigenerazione urbana in corso). L’invio della documentazione in bozza al Ministero, avvenuto nelle scorse settimane, è solo un primo passo per articolare la proposta progettuale a valere sul Cis. Di fatto avvia una procedura negoziale fra i soggetti proponenti (Comuni di Lecce e Brindisi) e gli altri enti coinvolti, in primis il ministero dell’Economia.

Il CIS delle città di Brindisi e Lecce è una straordinaria occasione per rafforzare i legami tra i due capoluoghi di provincia che per disposizione geografica ed evidente differente dotazione infrastrutturale trarranno indubbi benefici da una riflessione congiunta sulla programmazione delle politiche di sviluppo territoriale.

Le proposte di lavoro avanzate dalle due città perseguono le medesime finalità e sono state armonizzate in coerenza con le politiche di investimento di cui al Fondo Sociale di Coesione, in linea con quanto concordato nella riunione del tavolo istituzionale tenutosi a Palazzo Chigi il  3 luglio 2019 alla presenza del Ministro per il Sud e dei rappresentanti dei Ministeri, dei Sindaci delle città di Lecce e Brindisi, del Presidente della Regione Puglia e dell’Amministratore delegato di Invitalia e nei successivi incontri tecnici in Regione Puglia.

 

Il programma di interventi proposto dalla città di Lecce punta, in sintesi, ad un riposizionamento competitivo della città proponendo da un lato un potenziamento della sua vocazione turistica legata all’arte e al patrimonio monumentale, dall’altro un rafforzamento complessivo del livello di attrattività di Lecce come meta anche di turismo balneare e naturalistico e per la localizzazione di nuove attività economiche, anche di rango sovralocale o internazionale. A questo obiettivo si aggiunge il potenziamento e la diversificazione dei servizi locali nei quartieri cittadini interessati da fenomeni di degrado o di spopolamento, per contrastare l’emergenza abitativa e attrarre nuovi cittadini, in particolare i giovani, rafforzare il tessuto economico e dei servizi, migliorare ulteriormente la qualità urbana dal punto di vista ambientale e della sostenibilità. 

 

Nella sua proposta progettuale Lecce ha presentato progetti per 340 milioni di euro, articolati in tre Ambiti Strategici di Intervento: “Lecce è il suo mare” (122.000.000,00 euro), “Lecce patrimonio di storia” (79.560.000,00) e “Lecce città di tutti” (136.769.000,00), a loro volta suddivisi in macroaree all’interno delle quali sono collocati i progetti dei quali il Comune propone nell’ambito del Cis la immediata cantierabilità. Si punta alla rigenerazione e infrastrutturazione delle marine, all’ulteriore recupero e valorizzazione della Lecce monumentale e a dotare la città di infrastrutture sociali oggi necessarie per andare incontro ai bisogni primari della popolazione. 

 

 

 

Tra i principali interventi per il rilancio delle marine vi è la realizzazione di un sistema di waterfront (lungomare) lungo la costa. Ogni waterfront avrà la sua Torre costiera e/o bene culturale di riferimento (Torre Rinalda, Torre Chianca, Torre Veneri, Idrovora di Frigole, Faro di San Cataldo e molo di Adriano), attorno al quale disegnare un sistema di piazze e giardini pubblici sul mare, spazi aperti attrezzati con chioschi e piccoli punti di approdo dal mare, percorsi per la mobilità dolce panoramici, fermate del trasporto pubblico e parcheggi arretrati per garantire la pedonalità degli spazi. Chiesto anche un Fondo riconversione per gli stabilimenti balneari che dovranno riconvertire le proprie strutture per rendere sostenibili. 

 

Altro intervento chiave la realizzazione della strada-parco Lecce- San Cataldo e, sempre in tema di viabilità, la realizzazione di un sistema di rotatorie e messa in sicurezza degli incroci di accesso alle Torri costiere. In agenda anche interventi a favore della mobilità eco-compatibile per Torre Rinalda – Torre Chianca- Via vecchia Frigole e il posizionamento di pedane di accesso alle spiagge del litorale leccese. 

 

Sul fronte delle infrastrutture nella proposta del Comune di Lecce sono compresi i progetti per il completamento rete idrica e della fognatura nera nelle marine. Previsto anche l’avvio di un cantiere sperimentale per il recupero edilizio, urbanistico e paesaggistico degli insediamenti abusivi di Torre Rinalda, Spiaggiabella e Torre Chianca, il dragaggio del bacino Foca presso la Darsena di San Cataldo e il ripristino delle banchine del Bacino di Acquatina. Al fianco delle infrastrutture anche interventi per la tutela e la fruizione degli habitat costieri che caratterizzano la costa leccese, anche per migliorarne la fruizione.

 

Per migliorare l’offerta culturale e turistica, il Comune propone la costruzione di una piscina olimpionica a San Cataldo, la realizzazione dell’Ecomuseo delle Bonifiche di Frigole, della Rete degli ostelli della gioventù lungo tutto il litorale e il restauro conservativo della Masseria Rauccio. Attraverso il progetto “Tramareterra”, inoltre, è prevista la realizzazione di Infrastrutture Verdi a Frigole, insieme alla riqualificazione di tre luoghi urbani di socializzazione nelle marine di Spiaggiabella, Frigole e San Cataldo. Previste anche misure di incentivazione per imprese artigiane e creative e esercizi di vicinato nelle marine leccesi.