Monti: “Sovranismo europeo ok, ma l’Italia sbaglia alleanze”
Di Stefano D’Almo
VENEZIA – Alla seconda edizione del Tech Festival organizzato da Il Foglio a Venezia nella Scuola Grande della Misericordia, intitolato “Non aver paura del futuro”, è intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Mario Monti. Dal professore frecciate al governo, ma anche alle ambiguità europee nei confronti del nostro Paese. “Ho appreso che negli Usa sta nascendo Lybra – ha detto Monti – ed è curioso che qualcuno abbia deciso di chiamare questa nuova valuta, pensata per le transazioni elettroniche, con lo stesso nome da cui deriva Lira, la nostra moneta prima dell’euro. Curioso, no? Ma la questione veramente importante è che la politica sta cedendo sempre più potere alle aziende che operano nel settore delle nuove tecnologie dell’informazione. Un potere, quello di Google o di Facebook difficile da contrastare: e cosa potrebbero fare paesi come Italia o altri paesi europei? Nulla, singolarmente”. “Ecco perché – ha aggiunto Monti – sono favorevole al sovranismo europeo contro questi poteri economici debordanti”. Tema di questo incontro è come non aver paura del futuro. Vi sono, secondo l’ex commissario Mario Monti, due modi per non temerlo: non pensarci, come sta facendo attualmente la nostra classe politica, oppure cercare di capirlo, il futuro.
Ma il problema generale della politica contemporanea è che noi pensiamo che un governo faccia il meglio per il proprio paese, mentre sostanzialmente fa solo cose che piacciano alla gente, al solo scopo di essere riconfermato. Parlando poi dell’isolamento attuale dell’Italia in Europa, Monti ha osservato che esso è diventato più evidente a causa dell’errata politica di alleanze che abbiamo messo in atto, visto che da un po’ di tempo a questa parte nessun paese dell’eurozona ha preso o sta prendendo posizione a favore del nostro Paese. Alla domanda poi su chi potrebbe sostenere meglio le posizioni e gli interessi dell’Italia dopo Draghi, Monti si è detto “preoccupato dall’aver avuto conferma che per molto tempo ancora la politica della banca centrale sarà accomodante nei nostri confronti. Questo comportamento contiene una contraddizione, quella che sta nel dare, da una parte concessioni, dall’altra e richiamare continuamente alla responsabilità, a politiche di rigore. Affermare poi, come ha fatto recentemente il presidente Consob Savona, che l’Italia può garantire il suo enorme debito pubblico grazie al risparmio privato, varando ad esempio una patrimoniale, oltre a far correre brividi lungo la schiena dei risparmiatori italiani, fa sì che oltre confine i nostri partner europei pensino che non abbiamo poi tanto bisogno di sostegno, visto che in caso di necessità lo Stato potrà attingere dai suoi cittadini”.