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Visit Lecce: “Ben venga confronto costruttivo non il killeraggio”

“Abbiamo letto con estrema attenzione l’articolo a firma di Fabio Antonio Grasso, sul sito SalentoLive24.com, dal titolo “Barocco & tarocco: il “revisionismo” storico-artistico di VisitLecce”, e siamo rimasti molto colpiti dalla veemenza con cui l’autore passa al setaccio i testi della piattaforma turistica e commerciale recentemente presentata dal Comune di Lecce per introdurre i turisti alle bellezze della città.

In via preliminare, è giusto precisare che per l’elaborazione di questi testi l’agenzia incaricata sta utilizzando una redazione di professionisti troppo ampiamente qualificati nel loro settore per sentirsi accusati di aver prodotto un “tarocco”, dunque lesi nella loro professionalità e onorabilità dal predetto articolo. Due – e visto che si mette in dubbio la bontà del lavoro di tutti questi professionisti – che ne è stato, nell’articolo del dottor Grasso, dell’obbligo giornalistico di dare la possibilità di replica a chi viene tirato in ballo suo malgrado, peraltro accusandolo appunto di una serie di vere (o presunte) nefandezze professionali? Non una parola per dare agli “accusati” alcun diritto a discolparsi: un attacco puro e semplice, che non parte neppure da una valutazione complessiva del sito e della mole di lavoro svolta per costruirlo. Killeraggio puro. Che di questi tempi elettorali può essere anche sospetto.

 

Quanto ai punti in concreto sollevati dal dottor Grasso, preme precisare quanto segue:  

1)      Vero, il DUOMO di Lecce ha una terza porta posteriore in vico dei Sotterranei, con accessibilità ai disabili, e purtroppo quasi sempre chiusa, ma su Piazza Duomo le porte, come le facciate, sono due, e questo non è un fatto opinabile.

 2)      PIAZZA DUOMO è una tra le rare piazze chiuse d’Italia,  e questo è riportato in tutti i testi specialistici: anche questo particolare, insomma, si presta poco a prese di posizione scandalistiche.

 3) IL percorso BAROCCO SCENOGRAFICO inizia da Porta Napoli, è vero, ma – ovviamente – non perché la porta sia barocca, e questo è riportato nella scheda, ma perché il visitatore deve comunque poter partire da un punto preciso per avviarsi sull’itinerario. Porta Napoli è utile a questo: a immettere il visitatore nella bellezza del barocco leccese. Come avrà potuto constatare infatti il dottor Grasso, date e indicazioni di ogni scheda sono precise e puntuali.

 4) PALAZZO ADORNO, la descrizione del percorso ha come obiettivo quello di evidenziare gli aspetti scenografici dell’itinerario rinviando alla scheda ogni approfondimento.

 5)  La Chiesa di SANTA CROCE: “meraviglia barocca” , nella scheda storica sono riportati tutti i passaggi della sua edificazione, ovvero che la costruzione è cominciata nel 1549 fino al suo completamento nel 1646, il risultato oggi, sotto gli occhi di tutti, non può non essere definito barocco.

6) Anche per PALAZZO CARAFA vale quanto riportato per PALAZZO ADORNO.

7)  La pianta ellittica di S. MATTEO è riportata su tutti i testi specialistici e  la planimetria parla chiaro al riguardo. Ci siamo attenuti ai testi comunemente ritenuti esaustivi sul tema, proprio per l’esigenza  di garantire ai visitatori informazioni precise e unanimemente accettate.”

In conclusione, spiace constatare come, a fronte del grande lavoro in corso per dotare la città di uno strumento di promozione turistica e commerciale importante e che dovrebbe stare a cuore a tutti, lo si utilizzi per motivi di campagna elettorale, cosa da cui il Comune di Lecce E’ E DEVE RIMANERE FUORI. Siamo però  grati al dottor Grasso perché i suoi appunti ci obbligheranno ad essere ancor più stringenti sul lavoro da fare, e lo invitiamo anzi a darci il suo contributo sereno e scevro da pregiudizi sui contenuti della piattaforma, perché riteniamo che il confronto critico, non strumentale, sia utile alla crescita di tutti, in primis a quella della città.