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Lucioni e il sogno chiamato A. «Proviamoci senza assilli»

La ‘serenità’ nel vocabolario italiano è citata come “Assenza di turbamento, interpretabile come limpida armonia spirituale”. Per il Lecce ‘serenità’ vuol dire continuare a vivere questo campionato senza l’assillo di dover per forza vincerlo. Fabio Lucioni è sicuramente il simbolo di questa serenità ritrovata. Lui, come il Lecce, ha vissuto momenti turbolenti nel recente passato e quest’anno si sta togliendo grosse soddisfazioni in maglia giallorossa.

Il difensore è diventato un baluardo insostituibile della formazione di Liverani e ha messo a segno due gol importantissimi per continuare a coltivare le ambizioni di promozione. «Ormai è un’abitudine vedere difensori che si catapultano in avanti durante le situazioni da palla da fermo ed io sono felice di aver sfruttato la situazione in due occasioni contro Padova e Verona. Pur essendo un giocatore esperto, in questi mesi Liverani mi ha dato tanto. Il mister è un martello dal primo giorno della settimana soffermandosi anche sulle cose più semplici. Sino ad ora abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari contro tutte le contendenti per la A e, adesso che siamo salvi, possiamo guardare a questa parte finale del torneo con la consapevolezza delle nostre qualità, ma senza l’assillo di dover vincere per forza il campionato. Sappiamo benissimo che i risultati possono venire solo attraverso buone prestazioni ed è per questo che dobbiamo continuare ad essere vogliosi di far bene e cercare di limare le sbavature in fase difensiva».

Domenica il Lecce va a Crotone, una squadra che era stata disegnata in estate per vincere il campionato e che, invece, sta ancora invischiata nelle sabbie mobili della zona retrocessione. La squadra di Stoppa proviene da buone prestazioni, ultima delle quali la vittoria di Salerno. «Questo campionato ha insegnato a tutti che nessuna gara è facile. Quindi, al di là della posizione in classifica del Crotone, sappiamo che domenica sera sarà una battaglia. Loro vengono da un buon momento e hanno Simy che è tra gli attaccanti più difficili da marcare in questo campionato. Proveremo a fagli una gabbia intorno perché non è bravo solo di testa, ma anche con i piedi».

Lucioni potrebbe rivivere in questi mesi le emozioni vissute due anni fa a Benevento dove conquistò la Serie A da neopromosso. «La spensieratezza e la voglia di far bene sono due caratteristiche che accomunano quell’annata con questa. A Benevento in A ho capito che cosa significa giocare nel calcio che conta dove i ritmi sono totalmente diversi. Voglio per questo motivo riconquistare quel campionato con la maglia del Lecce sul campo di cui ho sposato in estate il progetto. A gennaio il Sassuolo mi voleva e la richiesta era allettante, ma davanti alla ferma volontà della società di trattenermi è stato facile per me accettare la scelta della dirigenza e continuare a coltivare questo sogno qui nel Salento».