“Alla BIT di Milano sono stati presentati i dati sul turismo pugliese del 2018: un anno segnato da aumenti degli arrivi (+3.7%), delle presenze (+0.5%), del tasso d’internazionalizzazione (+14%) che ha confermato la crescita del settore per effetto del virtuoso mix tra investimenti pubblici e privati, sostenuto e accompagnato da una lungimirante politica regionale.
Lecce – diversamente da quanto paventato da alcuni teorici della tristezza urbana – anche nel 2018 è stata la terza destinazione per arrivi nella regione, dopo Bari e Vieste; la conferma di una forte capacità attrattiva della nostra città che viene scelta principalmente per la bellezza del suo patrimonio culturale ossia i beni storici artistici archeologici.
Lecce – anche nel 2018 – ha un dato sulla permanenza media per notte (2.6) che è più bassa rispetta a quella regionale (3.7); questo significa che per produrre maggiore ricchezza dobbiamo creare le condizioni perché i turisti si trattengano di più in città, oltre la durata di un semplice fine settimana.
Gli obiettivi di lavoro sono chiari e nei nostri diciotto mesi di governo abbiamo cominciato a lavorarci: innalzare la qualità dei servizi offerti a chi viene qui in vacanza; proporre esperienze nuove, in luoghi meno conosciuti, per far conoscere la ricchezza del nostro territorio, fatto anche di mare e paesaggi e non solo di monumenti e chiese; articolare un programma di appuntamenti pensato per pubblici diversi per età, sensibilità, puntando sulla valorizzazione della cultura locale, sulla curiosità di percorsi insoliti, sull’intrattenimento, sulle attività sportive, sulle grandi mostre.
Lecce è pronta a migliorare ulteriormente la sua capacità attrattiva, senza perdere riconoscibilità e identità, attraverso una strategia pubblica capace di garantire l’equilibrio delle funzioni urbane. È una sfida importante che dovrà impegnare istituzioni locali, imprenditori, associazioni di categoria: perché nel mercato globale si può competere solo se si è capaci di giocare di squadra”.