LECCE – Avanti tutta con le primarie. Il processo appare irreversibile, ma nulla è scontato. Il metodo scelto da buona parte del centrodestra (Direzione Italia, Lega e Fratelli d’Italia) per la scelta del candidato sindaco a Lecce non serve a porre fine ad una ridda di voci e di ipotesi, sciogliendo dubbi e riserve sulla strada migliore da intraprendere. ha innescato un meccanismo a catena. Anche perché i tempi iniziano a diventare un po’ stretti. Il centrodestra prova a darsi un crono programma spingendo sull’acceleratore. Oggi, al più domani, verrà costituito il tavolo delle primarie. Obiettivo? Scrivere le regole, innanzitutto. Per evitare di ritrovarsi nell’occhio del ciclone delle polemiche. Regole certe e condivise. In secondo luogo, fissare contestualmente i termini per le candidature e la data delle primarie. Perché non è detto che si possano riuscire a celebrare necessariamente il 24 febbraio, giorno fissato dalle segreterie regionali per le primarie di Bari e di Foggia. Un lavoro delicato che i coordinatori baresi hanno demandato alle segreterie provinciali.
“L’orientamento – spiega il coordina otre provinciale di Direzione Italia, Antonio Gabellone – è quello di ricalcare le stesse regole pensate per Bari e Foggia”. Ma è quasi una corsa contro il tempo per riuscire a organizzare le primarie per il 24 febbraio, giorno già fissato per le elezioni nelle altre due città pugliesi”.
Ovviamente i riflettori sono puntati sui nomi. Chi scenderà in campo per cercare un posto al sole per Palazzo Carafa? Due i candidati pressoché certi, Saverio Congedo per Fratelli d’Italia e Gaetano Messuti per Sentire Civico. Ma non è da escludere un terzo nome.
Nessuno si sbottona. Anche perché il primo obiettivo è quello di riuscire ad allargare quanto più possibile la platea dei “primaristi”. Nelle ultime ore, cresce il numero dei contrari come nel caso di “MoviMenti” e del movimento Regione Salento.
Un’ipotesi presa in considerazione ma solo se non dovesse trovare un’intesa su un candidato anche da Andare Oltre e da Prima Lecce.
Insomma, al di là del via libera ufficiale da Bari, per Fratelli d’Italia, Lega e Direzione Italia la strada per le primarie inizia a diventare in salita.