LECCE – Un anno e 4 mesi di reclusione, questa la condanna per Claudio Delli Santi, ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dopo una serie di rinvii, arriva, con l’udienza tenutasi questa mattina presso il Tribunale di Lecce, la sentenza per l’uomo che era stato accusato di abuso d’ufficio e false dichiarazioni su proprie qualità personali.
In particolare sono due le vicende che vedono Delli Santi coinvolto in più reati e che risalgono al giugno 2014. A quell’epoca l’ex direttore dell’Accademia leccese avrebbe abusato del proprio potere per perseguire gravemente una docente, Maria Salvatora De Siati, difesa dagli avvocati Francesco Del Prete e Giandomenico Daniele, sua competitor nelle elezioni per il ruolo già ricoperto dall’uomo, il quale aveva deciso di ricandidarsi per essere riconfermato nel suo compito.
Nell’ordinanza di imputazione, inoltre, il Gip Carlo Cozzella affermava che “dalle dichiarazioni rese da vari professori emerge un clima di forte tensione all’interno dell’Accademia di Belle Arti” istaurato da Delli Santi “al quale vengono attribuiti atteggiamenti autoritari e vessatori, dimostrando una vocazione tirannica all’interno dell’Accademia e un comportamento rigoroso verso tutti coloro che si frapponessero al suo dominio”. Cozzella aveva dunque respinto la richiesta d’archiviazione in un primo tempo accordata dal Sostituto Procuratore Angela Rotondano, la quale aveva chiuso la vicenda per insussistenza dei fatti.
Delli Santi, inoltre, avrebbe esercitato il suo ruolo senza avere tutti i requisiti, poiché avrebbe falsificato uno dei documenti necessari per concorrere al posto di direttore dell’Accademia.
La pena rimane sospesa, ma a questa, come si legge nel dispositivo di sentenza firmato dal giudice Edoardo D’Ambrosio, si aggiungono “l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di sei mesi, il risarcimento dei danni non patrimoniali cagionati dalla parte civile De Siati Maria Salvatora e il pagamento delle spese sostenute dalla parte civile.”
“Passare da una richiesta di archiviazione ad una condanna piena non era il più prevedibile dei risultati, ma tanto è accaduto – dichiara con soddisfazione l’avvocato Francesco Del Prete – speriamo che adesso l’Accademia di Belle Arti di Lecce possa diventare un posto più libero dove i professori, piuttosto che difendersi in Tribunale, possano far emergere le virtù degli allievi.”