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Primarie Pd: “Ritrovare le ragioni storiche della Sinistra”

“Siamo ormai nel vivo della fase congressuale del nostro Partito. In questi giorni, i nostri iscritti e le nostre iscritte sono fortemente impegnati nell’organizzazione delle convenzioni di circolo propedeutiche alle primarie del 3 marzo. Primarie in cui saremo chiamati ad eleggere il nuovo Segretario Nazionale del Partito Democratico.

Un congresso importante non solo per il Pd, ma per tutto il centrosinistra italiano e, osiamo dire, per il futuro democratico del nostro Paese.

Viviamo tempi oscuri, in cui un’alleanza di forze inconcludenti, dai tratti spesso reazionari, governa con arroganza e piglio autoritario e senza fornire alcuna vera risposta ai tanti problemi che attanagliano le nostre comunità.

Dalle politiche di immigrazione a quelle dell’economia e del lavoro, non si intravede alcuna vera soluzione che abbia la capacità di incidere realmente sul tessuto sociale e produttivo del Paese.

Immobilismo istituzionale, delegittimazione e controllo politico della comunità scientifica, occupazione del potere pubblico, abolizione del dibattito parlamentare, sono questi i tratti distintivi di chi oggi governa alimentando il proprio consenso attraverso la costruzione di nemici immaginari (l’Europa, il diverso, lo straniero) e l’elaborazione di una sotto-cultura che nutre gli istinti più barbari e disumani.

A questo, a tutto questo, è giunto il momento di ribellarsi con decisione.

È urgente, infatti, costruire, sin da subito, un’alternativa forte, culturale e politica insieme, in grado di ribaltare i rapporti di forza scaturiti dalle elezioni del 4 marzo scorso.

Un’alternativa popolare, ampia, capace di ricomporre il campo democratico e progressista italiano, riconnettere il tessuto sfibrato del centrosinistra e ingaggiare una battaglia di valori e di idee che rimettano la giustizia sociale, la solidarietà e l’eguaglianza nel cuore del dibattito politico nazionale.

Per far ciò abbiamo urgente bisogno di un Partito Democratico profondamente rinnovato.

Un Partito che sia in grado di comprendere le ragioni profonde che ci hanno fatto apparire come la forza che tutelava l’élite e non i più deboli, i primi della società anziché gli ultimi.

Un Partito che sappia essere comunità solidale e unita, in cui il pluralismo delle idee e delle culture trovi nuova linfa per rigenerare quei “pensieri lunghi” di cui sentiamo tutti il bisogno.

Avvertiamo l’urgenza infatti, insieme a molti altri, di ritrovare le ragioni storiche di una Sinistra che, non arrendendosi all’esistente, ritorni ad essere strumento di lotta per il cambiamento e per una nuova riscossa civile e democratica del Paese.

Per farlo, il Pd deve recuperare il terreno perso, ricostruire una classe dirigente all’altezza del compito e articolare una proposta politica, autorevole e convincente, in grado di parlare dei problemi reali delle persone e di ristabilire un nuovo rapporto di fiducia con i settori più fragili della società italiana.

È per queste ragioni che abbiamo deciso di aderire, convintamente, alla proposta politica messa in campo da Nicola Zingaretti, mettendo a disposizione tutto il nostro impegno e tutte le nostre energie, insieme a quelle di molti altri democratici e democratiche salentini.

Questo congresso deve essere la straordinaria occasione per rilanciare con entusiasmo, passione e generosità le ragioni del nostro impegno politico collettivo: la difesa degli ultimi, la riscossa dei meritevoli, il coraggio dei giusti.

Ecco! Se sapremo interpretare il congresso in questo modo, se saremo in grado di affrontare il confronto interno come l’opportunità di far rivivere la parola “Noi” al posto della parola “Io”, se riusciremo a mobilitare le forze vive della società italiana che non si arrendono all’idea di essere sotto scacco di un governo reazionario, xenofobo e inconcludente allora, e solo allora, avremo adempiuto, “con disciplina ed onore”, alla funzione politica che la nostra militanza ci impone”.