Di Paola Trotta
“I Bambini di Nessuno” è il racconto fotografico delle ultime missioni umanitarie del conduttore e attore tarantino Beppe Convertini per Terre Des Hommes nei campi profughi Siriani ad Aarsal al confine Siriano Libanese e a Zarqa al confine Siriano Giordano e nelle baraccopoli del Myanmar. Il libro, edito da Admaiora di Giuseppe Pierro, esce in concomitanza della mostra video fotografica ‘La loro vita non è un gioco’ che racconta l’ultima missione in Myanmar di Beppe (attualmente al Palazzo Ducale di Martina Franca ) ed è stato presentato con un vernissage dinner da Moku a Roma condotto da Adriana Volpe.
Hanno condiviso la causa molte donne e mamme del mondo dello spettacolo tra le quali Manila Nazzaro, Miriana Trevisan, Nadia Rinaldi, Daniela Fazzolari, Janet De Nardis, Simona Borioni, Alma Manera e ancora Pamela Camassa, Stefania Orlando, Patrizia e Giada De Blanck, Roberta Garzia, Elisa D’Ospina, Nadia Bengala, Roberta Beta e gli attori Graziano Maria Scarabicchi e Riccardo Mandolini. “Nel diario di bordo delle prime due missioni in Siria – spiega Convertini- racconto di una guerra civile assurda ancora in corso che ha martoriato la popolazione Siriana mietendo centinaia di migliaia di vittime e provocando milioni di profughi”. Nella prima missione, l’attore ha corso un rischio vero e proprio trovandosi nel ben mezzo di un doppio attentato kamikaze a 500 metri dai suoi occhi che ha provocato 40 morti.
“Nella mia ultima missione in Myanmar a luglio scorso le condizioni di vita nelle baraccopoli costruite intorno alle discariche erano disumane – racconta l’attore – i bambini cercavano il cibo nei rifiuti per poter sopravvivere in condizioni igienico sanitarie assurde. È stato molto emozionante essere a contatto con i piccoli birmani delle popolazioni meno abbienti perché ho potuto dedicare molto tempo giocando con loro e portando loro cibo, indumenti, libri, quaderni e cercando di dare loro la possibilità di andare a scuola vivendo una quotidianità quasi al pari degli altri bambini più fortunati. In sostanza provare a far vivere ai bambini la vita di un bambino!”. Beppe spiega il perché e il motivo della sua vocazione missionaria: “Ho perso mio papà a 17 anni per un cancro ai polmoni e ogni sera alcuni medici volontari venivano a casa prendendosi cura moralmente e medicalmente di lui, gratuitamente e con amore, questo mi ha spinto ad essere davvero disponibile per il prossimo e quindi impegnarmi in tante campagne sociali e soprattutto a spendermi personalmente sul campo in Siria e in Myanmar!” .La casa editrice Admaiora di Giuseppe Pierro è al fianco di Convertini pubblicando il libro e il contributo delle vendite sarà interamente devoluto alla fondazione Terre Des Hommes.