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L’asino per curare le marginalità sociali

CASTIGLIONE D’OTRANTO – Non è solo un corso di formazione rivolto a volontari. “L’asino che cura”, workshop che si terrà a Castiglione d’Otranto (Lecce) dal 13 al 16 dicembre, è un altro approccio alle marginalità sociali, quali diversamente abili, minori a rischio, anziani, migranti. È anche un modo per riconoscere e valorizzare il valore inclusivo della ruralità: da sempre la reputazione delle comunità rurali si è alimentata anche della capacità di dare dignità alle persone in condizioni di dipendenza o portatrici di singolari particolarità.

“L’asino che cura”, dunque, mira a rifondare la relazione uomo-animale, per agevolare, in particolare, la socializzazione di persone affette da disturbo psichico e non solo. Intende farlo formando correttamente i volontari nella gestione del rapporto con l’asino, animale che si presta, grazie alla sua mansuetudine, ad attività assistite con finalità di tipo ludico-ricreativo e di socializzazione. Il progetto, sostenuto dal Csv Salento, è ideato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino, con il supporto della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo e la collaborazione di Isde Lecce, Auser Ponte Andrano-Castiglione, cooperativa Casa delle Agriculture, Gus e Oikos.

Il corso (che non rilascia crediti formativi) è articolato in lezioni teoriche e laboratori pratici con tre asini di Martina Franca affidati dalla Regione Puglia all’associazione. I seminari si terranno nei pomeriggi del 13 e 14 dicembre (dalle 15 alle 20), per tutta la giornata di sabato 15 (9-19 con pausa pranzo) e nella mattinata di domenica 16 dicembre (9-12). È necessaria l’iscrizione preventiva, perché i posti sono limitati per esigenze organizzative (per iscriversi, contattare tel/whatsapp: 348 5649772).

La formazione è affidata a docenti altamente qualificati: Patrizia Ponzio, ricercatrice del Dipartimento di Scienze veterinarie di UniTorino, coadiutore dell’asino afferente al Centro Referenza Nazionale per gli IAA (Interventi assistiti con animali); Claudia Mariani, dottoranda di ricerca presso UniTeramo, esperta in gestione, avvicinamento, approccio e trattamento degli equidi; Augusto Carluccio, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Teramo; Maurizio Caputo, medico veterinario e dottorato UniTeramo; Maria Lucia Santoro, pediatra, referente provinciale per il settore Ambiente della Federazione italiana Medici Pediatri e per il Creis (Centro ricerca europeo per l’innovazione sostenibile), medico Isde (associazione medici per l’ambiente); Rosario Surano, psicomotricista funzionale formatosi presso Isfar Post-Università delle Professioni di Firenze, team teach e tecnico del comportamento rbt.

L’asino – spiega Augusto Carluccio, preside della Facoltà di Medicina Veterinaria nell’ateneo di Teramo e grande conoscitore del mondo degli asini – è un animale empatico, affettuoso, quindi l’ideale per un approccio legato alla sfera dell’affettività. Il rapporto con l’asino è di tipo“protomentale”, cioè attinge alle radici stesse della mente e passa per canali sensoriali ed emozionali profondi. L’asino si propone come co-terapia funzionando da “acceleratore” dell’efficacia e dei risultati di altre terapie per ottenere il superamento di un danno sensoriale, cognitivo, motorio, affettivo e  comportamentale. Il lavoro con l’asino si colloca nel quadro di un intervento terapeutico che ha l’obiettivo della “relazione” e consiste nell’esplorazione di tutte le possibilità relazionali e comunicative. Gli elementi che avvalorano la scelta dell’asino originano dall’esperienza delle caratteristiche naturali di questo animale. Innanzitutto, si tratta di un animale relazionale, ama condividere, cerca il contatto: l’indole stessa dell’asino è fortemente socievole, ma, al tempo stesso, non invadente. L’asino induce disponibilità, la stessa che esprime nel cercare il contatto degli esseri umani che entrano a far parte della sua realtà: questo lo rende un elemento di aggancio importante nelle relazioni terapeutiche. L’asino è un interlocutore attivo”.

L’innovazione del progetto

La formazione per i volontari serve non per sconfinare in un campo sociosanitario, ma per promuovere il miglioramento della qualità della vita di diversamente abili, minori, anziani e la corretta interazione uomo-animale, che com’è noto costituisce fonte di conoscenza, di stimoli sensoriali ed emozionali. “L’asino che cura” è un progetto che si realizza nell’ambito di una delle linee d’azione principali di Casa delle Agriculture, “La terra che cura”, che raccoglie le attività di inclusione sociale di soggetti deboli portate avanti dall’associazione attraverso strumenti e metodi propri del contesto agricolo di riferimento. “La terra che cura” ha già prodotto, ad esempio, un protocollo d’intesa con le cooperative sociali L’Adelfia e Harka, favorendo l’inclusione nella società dei loro assistiti con disabilità psichiatrica e disturbo dello spettro autistico. L’innovazione del progetto sta nel voler creare un modello inedito di inclusione in aree rurali, il cui mondo è caratterizzato da forme di solidarietà, reciprocità e mutuo aiuto, in cui l’agricoltura ha da sempre svolto anche una funzione sociale. Anche nei contesti urbani si è spesso tentato di rimediare al disagio mentale attingendo dalle risorse del mondo rurale. “L’asino che cura” vuole trasformare due punti di debolezza (disabilità e marginalità rurale) in un’esperienza forte di welfare e innovazione sociale, rigenerando i valori immateriali umani, ma anche ambientali, che oggi sono alla base anche della riscoperta della ruralità.

Calendario

13 dicembre, h 15.30-20, Ex scuola elementare di Castiglione

Saluti e presentazione del corso (15.30-16)

Introduzione al corso (lezione in comune)

L’altra abilità mentale e gli stimoli dell’ambiente (con Surano, 16-17);

Perché l’asino (con Carluccio, 17-17.30)

L’asino nel bacino del Mediterraneo (con Caputo, 17.30-18)

Un asino per collega. Scelta del soggetto migliore per un ottimo lavoro di squadra (con Mariani, 18-20)

14 dicembre, h 9-12, Forno di comunità di Castiglione in via Vecchia Lecce

Laboratorio con interprete per volontari stranieri:

Laboratorio- Un asino per collega (Con Mariani)

14 dicembre, h 15- 20, Ex scuola elementare di Castiglione

Autismo e stimoli esterni: gli animali che comunicano con piccoli e grandi (con Santoro 15-16.30)

Come creare una squadra vincente. Chi ben comincia è a meta dell’opera (Con Mariani, 16.30-20)

15 dicembre, h 9- 13.30/15-19, Ex scuola elementare/forno di comunità

Lezione+laboratorio con interprete per volontari stranieri:

Lezione- Progetti di riabilitazione equestre in ambito psichiatrico (con Mariani 9-11)

Laboratorio– Gli asini di Martina Franca visti da vicino: caratteristiche e attitudini (con Caputo 11-13)

In italiano:

Laboratorio- Gli asini di Martina Franca visti da vicino: caratteristiche e attitudini (con Caputo 9-11)

Laboratorio- Un asino per collega (con Mariani, 11-12)

Lezione- Interventi Assistiti con gli animali obiettivi e finalità (Con Ponzio, 12-13.30)

Pausa pranzo (pranzo del contadino organizzato da Casa delle Agriculture)

“Fondamenti e caratteristiche nella relazione Uomo–Animale nel rispetto del benessere” (con Ponzio, 15-19)

16 dicembre, h 9- 12, Forno di comunità

Laboratorio – Gestione dell’asino nel rapporto con persone affette da disabilità mentale (9-10.30)

Dinamiche di gruppo (10.30-12)