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Liverani e il progetto Lecce. «A in 3 anni per restarci a lungo»

Vigilia del match Carpi – Lecce che per l’ambiente giallorossa significa incontrare a distanza di 5 anni la compagine che diede l’avvio ad un periodo infernale per la storia del sodalizio salentino. Dopo la sconfitta nella finale Play-off, infatti, il Lecce iniziò un periodo difficilissimo da cui è uscito solo alla fine della scorsa stagione. Fabio Liverani è stato il nocchiero che ha condotto il Lecce fuori dalle sabbie mobili di una categoria difficilissima ed ora ha proiettato i giallorossi verso lidi più allettanti. Per il tecnico romano, però, i tifosi devono rimanere con i piedi per terra perché il progetto promosso dalla società in estate è ambizioso, ma basato su dei passaggi chiave che potranno consolidare il Lecce nel panorama calcistico nazionale. «Dobbiamo essere realisti e pensare al nostro obiettivo primario». Esordisce Liverani nella conferenza che precede di ventiquattro ore il match esterno contro il Carpi. «Mantenere la categoria per noi oggi è basilare. La serie C ha fatto male a questa società che ha dovuto sborsare tanti soldi in questi sei anni. Adesso dobbiamo costruire qualcosa di stabile con una programmazione che permetta di arrivare a risultati durevoli nel tempo. Ci siamo prefissi di arrivare in A nel giro di tre anni e di costruire impianti per far crescere i nostri giovani. Solo con una struttura adeguata si può andare in A con l’obiettivo di restarci. Poi è logico che in A si potrebbe andare già da quest’anno, ma ancora non avremmo la stabilità che vogliamo raggiungere. Dico questo perché non vorrei che alla prima sconfitta si dia addosso al gruppo che sta affrontando compagini molto più abituate a giocare in questa categoria».

Il tecnico poi passa ad affrontare il tema della prossima avversaria dei giallorossi. «Andiamo ad affrontare una squadra in salute che viene da tre risultati utili. Ci saranno insidie tecniche con Concas e altri giocatori che hanno non solo fisicità, ma anche una buona tecnica. C’è una simbiosi importante tra Castori e l’ambiente e nell’ultimo periodo sembra si sia tornati ai ritmi di quando il Carpi recitava un ruolo da protagonista. E’ una squadra che concede molto poco, con una idea di calcio ben precisa che magari è differente dalla moda di oggi. Il calcio può essere anche fatto in modo attendista e con ripartenze».

I giallorossi giocheranno domani nel ricordo di Pezzella e Lorusso, mai dimenticati giocatori del Lecce, a 35 anni dalla morte e a cui è stata intitolata la curva nord. Liverani ancora non ha ancora idee certe su quale undici schierare. «Tabanelli è recuperato completamente, mi porterò dietro sino a prima della gara dei dubbi su chi schierare dall’inizio. Per me è un piacere poter disporre di una rosa ampia e valida che mi porta a dover fare delle scelte che non sono obbligate. Mi spiace per giocatori che vedono poco il campo e vorrei spendere una parola per Torromino che meriterebbe di giocare di più per come si impegna durante gli allenamenti. In difesa le scelte che farò domani dipendono dall’avversario che andiamo ad incontrare e dovrò anche pensare alle prossime avversarie in programma nelle giornate successive. Per questo, sebbene la coppia centrale abbia fatto benissimo con la Cremonese, potrei anche cambiarla».

Infine il tecnico fa una considerazione sul momento che vive la sua squadra e sulla sua filosofia di gioco. «La squadra merita la classifica che ha, perché lo dimostra ogni settimana sia in gara sia in allenamento, facendo capire di volersi migliorare sempre. Noi stiamo procedendo guardando di partita in partita, poi a fine anno tireremo le somme di quanto fatto. Vogliamo sempre fare la gara, ma non siamo una squadra da trasferta perché il nostro atteggiamento non cambia se si è al Via del Mare o in trasferta».