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Premio LùMière. Il ricordo di Paolo Villaggio della figlia Elisabetta

LECCE – “Mio padre avrebbe voluto essere ricordato più come scrittore che come attore. Era un vero intellettuale e un uomo di grande spessore culturale “ . Con queste parole Elisabetta, figlia di Paolo Villaggio, ha ricordato il noto attore genovese, indiscusso protagonista della quarta edizione del LùMière Gala. Il premio, ideato da Antonio Manzo e giunto con successo alla quarta edizione, è stato conferito a Villaggio per “la versatilità dimostrata nei lavori realizzati sia per il cinema che per la tv”.

Elisabetta , dialogando con la giornalista Giovanna Ciracì, ha ripercorso le tappe più salienti della brillante carriera del padre, partendo dagli esordi fino all’ultimo periodo, soffermandosi anche sull’amicizia che legava Paolo a Fabrizio De Andrè e sul suo rapporto con la famiglia. Ne è venuto fuori  un ritratto inedito di questo grande artista, ancor oggi amato dal pubblico.

A completare la serata la musica della Salento Brass, diretta da Martino Pezzolla e formata da Matteo Pezzolla, Rocco Natale e Luciano Toma, esibitasi per l’occasione con il pianista Valerio De Giorgi e il soprano Simona Gubello, accompagnati in alcuni momenti dalla performer Chiara Barbaro. Nel repertorio proposto, celebri colonne sonore di film che verranno proiettati nella prossima stagione di LùMière Calicidicinema, come “Frankenstein junior” e “Taxi driver”. La rassegna, da cui nasce LùMière Gala e nella quale il cinema d’autore viene abbinato al vino salentino, è stata presentata ufficialmente nel corso della serata dal suo direttore artistico Antonio Manzo.

L’evento è terminato con la proiezione del documentario “Paolo Villaggio. Mi racconto”, girato proprio dalla figlia e nel quale l’attore racconta la sua vita in maniera coinvolgente e a tratti quasi commovente.

Presenti anche i rappresentanti delle aziende che hanno sostenuto il progetto, tra cui Chiara Montefrancesco di Valentino Caffè, che ha consegnato il premio a Elisabetta Villaggio, ossia una scultura in terracotta dell’artista salentino Raffaele Vacca,  e Giulio Ferreri Caputi di Ortokinesis Studio diagnostico per immagini.