“La comunità medica salentina saluta con grande ed entusiastico interesse la nascita di un polo universitario di Medicina nel Salento. Quello che è stato inizialmente un progetto voluto con forza dal professor Polizzi oggi si concretizza come un vero “modello universitario salentino di Medicina”. Modello nel quale l’Ordine dei Medici di Lecce ha fortemente creduto, basti pensare che – dopo pochi giorni dall’insediamento della nuova governance a gennaio di quest’anno – è stata immediatamente istituita una commissione ordinistica ad hoc. Oggi è un grande onore per i medici della Provincia di Lecce e mio personale aderire all’invito dell’Ateneo di partecipare a pieno titolo, offrendo tutto il nostro contributo e impegno, reso più autorevole dalla nostra terzietà istituzionale, al tavolo tecnico scientifico, istituito per affrontare i tanti problemi che faranno parte di questo complesso percorso. La realizzazione da subito di corsi post-universitari presso il “S. Cuore” di Gallipoli e in tempi brevi (dopo le necessarie approvazioni dei Consigli di Ateneo e istituzioni preposte) rappresenta un modello virtuoso di cui andare orgogliosi per vari motivi: rappresenta un raro esempio (né indolore, né di semplice realizzazione in un territorio di barocche autoireferenzialità) di collaborazione interateneo, sintesi e convergenza del lavoro e disponibilità di istituzioni ed enti diversi, che hanno saputo interagire in rete; modello dedicato – nella prima fase, quella che vedrà la luce nei prossimi mesi a Gallipoli – ad argomenti e finalità particolarmente interessanti, progettate e proiettate con lungimiranza ad un futuro che diventa certezza del presente e collegamento con la realtà di questo territorio; è destinato a diventare riferimento non solo locale e nazionale, ma con un “respiro” internazionale, propone un corso di laurea magistrale in lingua inglese; rappresenta un’opportunità unica per un territorio che ha vitale necessità di essere attrattivo non solo d’estate, ma anche per la sua bellezza culturale. Ma soprattutto è una “buona notizia” per i medici, mentre registriamo e denunciamo la fuga dagli ospedali, la carenza divenuta sempre più grave e critica, la negazione di poter accedere agli studi e alla professione di medico da uno sclerotico numero chiuso, senza alcun programma reale. La creazione di un nuovo Polo Medico Salentino non è certo immediatamente e automaticamente un incremento del numero dei colleghi, ma vogliamo interpretare e accogliere questa notizia come un segnale positivo di inversione di tendenza. Rappresenta certamente un’occasione irripetibile per la classe medica salentina di ottenere un riferimento, premessa per ridurre una migrazione di futuri medici e di pazienti, migrazione che racconta un duplice disagio e un doppio fallimento. Oggi vogliamo iniziare una storia nuova, l’apertura di una “finestra mentale” su didattica e ricerca, il modo migliore per evitare autoreferenzialità e isolamento, sforzandosi finalmente ad un confronto che non può che essere positivo e propositivo per entrambi: accettare un metodo scientifico e offrire un sapere umanistico, fatto di comportamenti adeguati ad una realtà complessa: due aspetti imprescindibili nell’esercizio della nostra professione, che deve essere vissuta sempre come sintesi di arte e scienza”.