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Conto alla rovescia per il Festival del Cinema Europeo

LECCE – Ildikó Enyedi, Michael Winterbottom insieme a Kim Rossi Stuart e Jasmine Trinca sono i protagonisti della XIX edizione del Festival del Cinema Europeo, in programma a Lecce dal 9 al 14 aprile 2018 presso il Multisala Massimo. Il Festival, diretto da Alberto La Monica, quest’anno è dedicato a Cristina Soldano, direttrice artistica sin dalla prima edizione, la cui passione, professionalità e dedizione sono state impulso vitale per la manifestazione tutta.In sua memoria, il premio più importante, l’Ulivo d’Oro, si intitolerà da quest’anno Premio Cristina Soldano al Miglior Film. L’evento è stto presentato questa mattina a Lecce.

La XIX edizione del Festival apre con l’anteprima del nuovo film di Nico Cirasola Rudy Valentino con Pietro Masotti, Tatiana Luter, Claudia Cardinale, Alessandro Haber, Nicola Nocella, Luca Michele Cirasola, Rosaria Russo. Rudy Valentino racconta, fra realtà e fantasia, il ritorno nell’estate del 1923 di Rodolfo Valentino a Castellaneta, il suo paese natale. Il film sarà nelle sale il prossimo maggio. Sempre in anteprima fuori concorso saranno presentati Respiri di Alfredo Fiorillo, un thriller con Alessio Boni, Pino Calabrese ed Eva Grimaldi che saranno al Festival, e Broken di e con Edmond Budina che presenterà in sala la pellicola.
In occasione del 50° anniversario del Sessantotto, la manifestazione dedica un omaggio con la proiezione di cinque film scelti da Luciana Castellina e Carlo Verdone. “Celebrare gli anniversari non è retorico, è utile: aiuta a riflettere sul passato e – se il ricordo non è contraffatto – a liberare la memoria di chi ha vissuto l’avvenimento dal mito e a far capire a chi è nato dopo di cosa si sia trattato” – sottolineano i curatori. “Tanto più interessante è l’operazione quando viene celebrato un fatto che non si è esaurito in un giorno ma è durato un tempo lungo che, piaccia o non piaccia, ha segnato una generazione in tutto il mondo. Il 1968 – che proprio per indicare che è stata una stagione e non un anno solo viene ormai scritto “sessantotto” – è uno di questi eventi. Cominciato 50 anni fa”.

Iprotagonisti

Michael Winterbottom  | Martedì 10 aprile
Regista, sceneggiatore, produttore, tra i più eclettici autori della scena britannica, Michael Winterbottom è un autore che più di tutti si è cimentato con grande forza inventiva in differenti generi cinematografici. Talento prolifico, ma mai superficiale, il regista ha spesso scelto uno stile narrativo a metà strada tra realtà documentaria e finzione. Nel corso degli anni, grazie al suo stile sperimentale e sempre originale, è diventato molto noto anche nel circuito del cinema indipendente.
Dopo gli inizi come regista per il piccolo schermo, Winterbottom ha esordito nel cinema nel 1990 con Forget About Me raggiungendo il successo nel 1995 con Butterfly Kiss. Numerosi i riconoscimenti che ha ottenuto nel corso della sua carriera: nel 2003 Orso d’Oro al Festival di Berlino con In This World (Cose di questo mondo, 2002) e nel 2006 Orso d’Argento (insieme a M. Whitercross) con The Road to Guantanamo(2006), nel 2007 a Cannes ha ricevuto il Premio “François Chalais” dedicato a pellicole che documentano la realtà sociale nel mondo per A Mighty Heart. Nel 2008 al San Sebastiàn IFF ha vinto il Premio per la Miglior Regia con Genova (2008), in cui la città rappresenta l’inizio di una nuova vita per un uomo da poco vedovo (Colin Firth) e le sue due giovani figlie.
La sua ultima opera On the Road (2017), a cavallo tra documentario e film di finzione, è stata presentata al Festival di Berlino nel 2017.
Attualmente il regista è impegnato con Greed, una satira sul mondo dei super ricchi e sulla loro apparentemente insaziabile avidità, interpretata da Sacha Baron Cohen, il cui personaggio emula il miliardario Green Philip, a capo della catena dei grandi magazzini BHS; e con The Wedding Guest con Dev Patel: il film è girato in India paese con il quale il regista intrattiene da anni un rapporto e dove ha già realizzato Trishna, parti dei film Codice 46 (2003) e A Mighty Heart (2006).
La sera di giovedì 10 aprile riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà presentato al pubblico del Festival da Luca Bandirali, che introdurrà il suo film In This World (Cose di questo mondo, 2002) vincitore nel 2003 dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino.
I film in programma: Jude (1996), Welcome to Sarajevo (1997), Wonderland (1999), The Claim (2000), 24 Hour Party People (2002), In This World (2002), The Road to Guantanamo (2006), Genova (2008), The Killer Inside Me (2010), Meredith – The Face of an Angel (2014).

Ildiko Enyedi | Venerdì 13 aprile
Il Festival presenta la retrospettiva completa dei suoi film, compresa la copia restaurata de Il mio XX secolo, in anteprima mondiale alla trascorsa edizione della Berlinale.
E proprio con Il mio XX secolo, sua opera prima, che la regista si è aggiudicata al Festival di Cannes la Caméra d’Or. Il film viene annoverato tra le migliori pellicole ungheresi di tutti i tempi. Enyedi ha partecipato a molti festival, tra i quali Venezia, nel 1994, in concorso con Magic Hunter e Locarno nel 1999 con Simon mágus, film con cui nel 2000 ha vinto l’Ulivo d’Oro alla prima edizione del Festival del Cinema Europeo. Attualmente Enyedi è impegnata con The Story of My Wife: Léa Seydoux suo primo film in lingua inglese con l’attrice francese Léa Seydoux e il norvegese Anders Baasmo Christiansen.
La sera del 13 aprile, nel corso di un incontro con il pubblico moderato da Massimo Causo, Ildikó Enyedi riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera e introdurrà Corpo e anima (On Body and Soul, 2017) il suo ultimo film, Orso d’Oro alla Berlinale 2017 e candidato Oscar come miglior film straniero quest’anno.
Oltre ai già citati Il mio XX secolo (1988) e Corpo e anima (2017), la retrospettiva comprende Vakond (1987), Magic Hunter (1994), Tamas et Juli (1997), Simon mágus (1999).

Kim Rossi Stuart | Giovedì 12 aprile
Eclettico attore e regista, comincia a muovere i suoi passi nel mondo del cinema e soli 5 anni e a 14 lascia la scuola per intraprendere la sua futura professione cominciando a studiare teatro. Kim Rossi Stuart raggiunge la popolarità con la miniserie tv Fantaghirò di Lamberto Bava. Dopo piccoli ruoli in film di spessore come Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud e una prova d’attore con il Franco Brusati in Lo zio indegno è con Senza pelle di Alessandro D’Alatri e Cuore cattivo di Umberto Marino che si impone tra i nuovi talenti del cinema italiano. D’Alatri gli affida il ruolo di Gesù ne I giardini dell’Eden per il quale ottiene alla Mostra del Cinema di Venezia il Premio Pasinetti. Ma il vero e unanime riconoscimento arriva nel 2004 con Le chiavi di casa di Gianni Amelio che gli vale ancora una volta il Premio Pasinetti alla Mostra del Cinema di Venezia, un Nastro d’Argento, un Golden Globe e il premio miglior attore anche al Festival di Valencia; poi con Romanzo criminale di Michele Placido, ancora un Nastro d’Argento. Rossi Stuart ha sempre preferito i film d’autore e il cinema impegnato, costellando la sua carriera di successi, sempre diretto da grandi registi: Roberto Benigni lo ha voluto come Lucignolo nel suo Pinocchio; è stato sul set di Al di là delle nuvole firmato da Michelangelo Antonioni e Wim Wenders; con Carlo Mazzacurati ha interpretato Un’altra vita. Michele Placido lo chiama di nuovo per ricoprire il ruolo di Renato Vallanzasca in Vallanzasca – Gli angeli del male per il quale si aggiudica un altro Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Flaiano. Nello stesso anno (2010) Rossi Stuart è in Questione di cuore di Francesca Archibugi, e Piano, solo di Riccardo Milani per il quale vince il premio come migliore attore al Bastia Italian Film Festival. Daniele Luchetti lo vuole per interpretare suo padre in Anni felici, parzialmente autobiografico.
È del 2005 il suo esordio alla regia con Anche libero va bene, presentato al Festival del Cinema di Cannes e con il quale ottiene il Premio Miglior regista esordiente ai David di Donatello e numerosi altri riconoscimenti a Festival nazionali e internazionali; nel 2016 presenta Tommaso suo secondo film dietro la macchina da presa fuori concorso alla 73ª Mostra del Cinema di Venezia. Il teatro è comunque sempre rimasto saldo nei suoi progetti.
Giovedì 12 aprile, Kim Rossi Stuart incontra il pubblico, presentato da Enrico Magrelli, e riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera.
Il Festival del Cinema Europeo presenta una selezione di dieci film che in particolare hanno segnato la sua carriera, tra cui i due titoli da lui diretti: Il ragazzo dal kimono d’oro di Fabrizio De Angelis (1987),Senza pelle di Alessandro D’Alatri (1994), Cuore cattivo di Umberto Marino (1995), Le chiavi di casa di Gianni Amelio (2004), Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart (2005), Romanzo criminale di Michele Placido (2005), Piano, solo di Riccardo Milani (2007), Questione di cuore di Francesca Archibugi (2009), Vallanzasca – Gli angeli del male di Michele Placido (2010), Tommaso di Kim Rossi Stuart (2016).

Jasmine Trinca | Sabato 14 aprile
Con il suo ultimo film, Fortunata di Sergio Castellitto, dopo il Premio come migliore attrice nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes e il Nastro d’Argento nel 2017 si è aggiudicata il David di Donatello 2018. Nessuno si salva da solo (2015), sempre di Castellitto, le è valso la candidatura sia ai David di Donatello sia ai Nastri d’Argento. Per una giovane ragazza scelta tra migliaia di liceali per La stanza del figlio, eche aveva altre idee per il proprio futuro, quello del cinema è stato sicuramente un percorso brillante costellato da grandi prove attoriali che le hanno fatto conquistare numerosi e importanti riconoscimenti. Nel 2003 ha ricevuto insieme a tutto il cast al femminile ancora un Nastro d’Argento per La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana. Due anni dopo, nel 2006 è ancora Nanni Moretti a volerla ne Il caimano. Nel 2009 è alla Mostra del Cinema di Venezia con Il grande sogno di Michele Placido (con il quale girerà anche Romanzo criminale) pellicola per la quale conquista il Premio Marcello Mastroianni. Altri due Nastri d’Argento nel 2013: uno per Un giorno devi andare di Giorgio Diritti e uno per Miele di Valeria Golino. Una filmografia, quella della Trinca, che vanta oltre 20 titoli firmati dai più grandi autori del nostro cinema, oltre ai già citati: Riccardo Milani (Piano, solo), Paolo e Vittorio Taviani (Maraviglioso Boccaccio), solo per ricordarne alcuni. Ha interpretato anche alcuni corti (per Francesca Archibugi e Valerio Mastandrea) e serie tv. Al di là del nostro cinema la vediamo in Ultimatum di Alain Tasma, in The Gunman di Pierre Morel e in Saint Laurent di Bertrand Bonello. Attualmente l’attrice ha in post produzione due titoli italiani, Euphoria di Valeria Golino e Sulla mia pelle di Alessio Cremonini in cui interpreta Ilaria Cucchi. Sarà impegnata anche sul set di due film girati all’estero The Man Who Saved Paris del canadese Robert Budreau con Kristin Scott Thomas e Stanley Tucci e Red Snake della francese Caroline Fourest “un film di guerra sulla guerra delle donne”.

Jasmine Trinca, al Festival la sera del 14 aprile, ritirerà l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà protagonista di un incontro con il pubblico condotto da Laura Delli Colli; segue la proiezione del film Fortunata di Sergio Castellitto.
Durante il Festival del Cinema Europeo si rivedranno dieci dei suoi film più rappresentativi: La stanza del figlio di Nanni Moretti (2001), La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana (2003), Il grande sogno di Michele Placido (2009), L’Apollonide di Bertrand Bonello (2011), Miele di Valeria Golino (2013), Un giorno devi andare di Giorgio Diritti (2013), Une autre vie di Emmanuel Mouret (2013), Nessuno si salva da solo

di Sergio Castellitto (2015) The Gunman di Pierre Morel (2015), Fortunata di Sergio Castellitto (2017).