Lecce, la dura realtà e l’importanza di vincerle tutte
RIFLESSI GIALLOROSSI – Un Lecce in silenzio stampa si appresta a vivere una settimana in esilio a Roma per preparare la trasferta di Reggio Calabria, dove il Prefetto ha vietato la presenza dei tifosi giallorossi. Un film già visto, ma sempre incomprensibile visto che sugli spalti del Via del Mare sono presenti la quasi totalità dei tifosi delle squadre ospiti e senza che vi siano incidenti.
La gara contro la Reggina ci dirà quanto potrà essere duro questo finale di stagione per una squadra che fino a poche settimane fa pensava di poter conquistare senza grossi problemi la promozione diretta. Invece da due mesi a questa parte il Lecce non riesce più a vincere in casa e ha dissipato un vantaggio in classifica importante e adesso deve vincere le prossime quattro gare, sperando però in un pareggio nel big match tra Catania e Trapani per garantirsi ancora la promozione,. In questo momento, tuttavia, pensare ad una squadra che si rialzi dopo le tribolate tre gare con Andria, Casertana e Siracusa, sembra davvero difficile. Non tanto perché i giallorossi non abbiano quelle qualità per battere compagini di un livello inferiore, ma perché il timone giallorosso sembra aver perso la bussola e la confusione, che ne è generata, è sotto gli occhi di tutti.
Liverani è un tecnico di livello superiore e che farà carriera, un allenatore nel vero senso della parola ed è riuscito a migliorare le qualità di una squadra di buon livello, ma non sicuramente la migliore del girone per tre semplici valutazioni.
Questa squadra è carente di qualità a centrocampo, ha vissuto dell’estro di Mancosu, divenendone dipendente e adesso paga il suo calo. Armellino, acquistato come un top player, ha ottime doti di recupero palla, ma non certo due piedi educati e Costa Ferreira ha avuto troppi problemi fisici per fare la differenza come accadde nella seconda parte della stagione scorsa. A gennaio si doveva acquistare un trequartista brevilineo e che potesse creare imprevedibilità e solo per un giocatore del genere si sarebbe potuto sacrificare un elemento come Pacilli, di ottime doti tecniche, ma troppo legato alla linea laterale del campo per esprimere le sue qualità. Ed invece è arrivato Tabanelli, un ragazzo che ci mette l’anima e ha buone doti tecniche, ma che per gli schemi di Liverani non sembra proprio adatto.
La seconda valutazione deriva dalla poca qualità degli elementi considerati “under”. Nel biennio di Meluso è arrivato solo Tsonev di livello a centrocampo e Riccardi, giocatore per altro valorizzato da Liverani. Selasi è arrivato tardi e fuori condizione, bravini Dubickas e Megelaitis, ma non per lo scopo per cui gioca il Lecce. E in questo campionato, dove ci sono degli obblighi nelle liste dei giocatori, aver avuto degli elementi U23 (non certo dei ragazzini), di qualità e pronti, avrebbe avuto dei riscontri positivi in questa fase, perché avrebbe fatto rifiatare tanti giocatori “over” che invece hanno tirato la carretta per tante giornate.
La terza valutazione l’ha data il Presidente Sticchi Damiani alla vigilia del match con il Siracusa. Questa squadra non ha elementi abituati a giocare finali di campionato con lo scopo di vincerlo e questa lacuna si è palesata contro la Fidelis e soprattutto contro il Siracusa, quando la paura di vincere ha fatto tremare le gambe sotto porta quando bisognava avere la freddezza per buttarla dentro.
E qui torniamo alla valutazione sul mister. Liverani è stato bravissimo fino a qualche giornata fa, poi, quando ha iniziato a vedere il traguardo, è emersa la sua inesperienza nel gestire il finale di campionato, dovuta al suo essere vergine di questo livello nazionale. Adesso però è il tempo che il mister metta in mostra le qualità che tutti noi abbiamo ammirato per due terzi di stagione. E’ lui che deve rimettere ordine nel caos che ha preso il sopravvento in squadra perché è importante che si vincano le prossime quattro gare. Come si sa, non basterebbero 12 punti per avere la certezza della promozione, ma di sicuro si arriverebbe secondi e per come sono stati progettati i play off quest’anno, sarebbe un bel vantaggio. Infatti le squadre seconde classificate entrano di diritto nei quarti di finale e viste le contendenti degli altri gironi, si possono temere ad oggi solo Alessandria e una tra Trapani e Catania, nella speranza però che alla fine entrambe entrino nei playoff, lasciando gioire un popolo giallorosso oggi affranto da troppe delusioni.